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IL SISTEMA MUORE

IL SISTEMA MUORE

Il 2014 è iniziato evidenziando una serie d’incongruenze che ci hanno fatto, da subito, pensare. I dodici mesi che ci siamo lasciati alle spalle hanno influito sul nostro futuro. Perché ogni mese, ogni giorno, ogni ora ha segnato lo scandire d’eventi dei quali avremmo fatto volentieri a meno. L’Esecutivo Letta non ha più ragion d’essere; almeno per le finalità che s’era prefisso. L’attuale sistema parlamentare, che stenta ad essere aggiornato, non rappresenta più la volontà e l’esigenza di un Paese che dovrà, assai presto, rendere conto anche all’Europa del suo declassamento. Non si viaggia ancora a ruota libera, ma è il coordinamento che comincia a difettare. Sconfitto da un’incoerenza congenita di un sistema che dovrebbe essere impostato in maniera assai differente. Perché, se continuasse su questa linea, la rovina continuerebbe. Dopo lo smembramento del PdL e le beghe in casa PD, ora c’è da fare i conti su possibili elezioni politiche anticipate che, se fossero varate con l’attuale normativa, non andrebbero a mutare, in modo efficace, il fronte delle alleanze di governo. Questo nuovo Millennio è stato infausto per il Bel Paese. Poco ci consola di non essere i soli in palese ambascia. Non vorremmo, al punto in cui siamo, che s’innescasse un processo d’autodistruzione delle “alleanze” ancora proponibile. L’ultima parola spetta al Capo dello Stato. Ma è solo questione di tempo. L’agonia d’uomini e d’idee non consente diverse interpretazioni dello stato attuale della politica italiana. Si sente prevalere un meccanismo d’auto rigetto del quale ciascuno dovrà, finalmente, assumersi le proprie responsabilità. Perché, solo dopo un franco “distinguo”, sarà possibile discernere il “nuovo” dal “rinnovato”. Dato che, tra l’altro, le differenze sostanziali sono “sottili”. Con la prossima primavera, chi intenderà partecipare al cambiamento, dovrà uscire allo scoperto. Senz’altre frasi ad effetto o polemiche da teatrino. Col tramonto della Seconda Repubblica, sarà arduo apprezzare nuova “sostanza” nella politica dello Stivale. Intanto, s’è evidenziato quello che temevamo. “Destra” e “Sinistra” hanno mostrato differenti facce e progetti non coerenti tra loro. Resta la speranza del varo di una nuova Legge Elettorale che sia all’altezza delle necessità del Paese. Andare alle urne col meccanismo attuale, potrebbe rendere possibile una fotocopia d’Esecutivi già visti. Il tutto, non farebbe un gran bene alla nostra democrazia. In questo freddo inverno, bisognerebbe eliminare le questioni improponibili, o in ogni caso, di secondaria importanza per il Paese. Il “necessario” subito. Per il resto, ci sarebbe da contare sulla “tenuta” di una nuova, ipotetica, Legislatura. Come a scrivere che, se il 2013 è stato un anno” nero”, il 2014 potrebbe andare anche peggio. Se il rinnovamento è veramente la cura miracolosa per la salvezza della Penisola, c’è da operare in modo meno ermetico. Mettendoci le idee oltre che la faccia. L’impressione è che un sistema stia morendo ed il nuovo corso non sia stato ancora concretamente tracciato. Di conseguenza, non è possibile essere ottimisti. Ciò non ci vieta, però, d’augurare ai politici nazionali, vecchi e nuovi, il dono della “luce”; per evitare che si perseveri nel “buio” che ci ha portato ad essere uno dei fanalini di coda della Grande Europa.

Giorgio Brignola

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