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Cose ovvie, sapute e risapute, per il buon Eugenio Scalfari sono una rivoluzione

Su la Repubblica di oggi 5 dicembre, Scalfari scrive: “Ma – questa è la novità di Francesco – il Papa ricorda che l'uomo è stato creato libero… Qual è la verità rivoluzionaria di questo riconoscimento? Non che l'uomo sceglie il male perché in tal caso muore dannato; bensì che l'uomo sceglie il bene così come lui se lo raffigura… Se la coscienza è libera e se l'uomo non sceglie il male ma sceglie il bene così come lui lo configura, allora il peccato di fatto scompare e con esso la punizione”.

E adesso leggiamo il Catechismo della Chiesa cattolica: “L’essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell’ignoranza e dia giudizi erronei… Questa ignoranza spesso è imputabile a responsabilità personale… “ (n. 1790 e 1791). E adesso attenzione al n. 1793: “Se l’ignoranza è invincibile, o il giudizio erroneo è senza responsabilità da parte del soggetto morale, il male commesso dalla persona non può esserle imputato”. Ciò significa che “se l'uomo non sceglie il male ma sceglie il bene così come lui lo configura, allora il peccato di fatto scompare e con esso la punizione”.

Cose ovvie, sapute e risapute, per il buon Eugenio Scalfari sono una rivoluzione. Ancora una volta, chiedo a Eugenio Scalfari: perché non si legge il Catechismo della Chiesa Cattolica? Così s’accorgerà che papa Francesco non ha detto niente di nuovo.

Renato Pierri

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