L'On. Ricardo Merlo, Presidente del MAIE:
Mi piace molto l'idea di un premio all'italianità per i figli e nipoti di connazionali che sono arrivati ai vertici della società argentina perchè proprio l'italianità è un punto cardine della mia visione politica e del mio lavoro in Parlamento.
Quell'italianità alla quale è legato l'orgoglio con cui in moltissimi Paesi del mondo le seconde, terze e quarte generazioni di immigrati italiani rileggono la storia dei propri avi e guardano il proprio presente.
I miei complimenti vivissimo agli amici de “L'Italiano”, il quotidiano in lingua italiana che svolge un'insostituibile funzione di informazione e di collegamento fra le varie anime della nostra collettività.
Le mie felicitazioni ai premiati, molti dei quali conosco personalmente, soprattutto al nostro Jorge Bergoglio, Papa Francesco, figlio di un piemontese e di una ligure, che non ha mai dimenticato le sue origini ed ha conservato le tradizioni dei suoi genitori.
Il Sen. Claudio Zin, Vicepresidente del Gruppo per le Autonomie e Vicepresidente del Comitato per le questioni degli Italiani all’estero:
Ho ricevuto e particolarmente gradito l'invito a presenziare alla cerimonia di consegna del “Premio L'Italiano” a personalità d'eccellenza di origine italiana che si sono particolarmente distinte in Argentina e che quest'anno si terrà presso l'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
L'iniziativa, di grande spessore culturale, è meritevole della massima attenzione.
Oltre a Papa Francesco, che certamente non ha bisogno di presentazioni, sono lieto di scoprire i variegati profili dei premiati, tutti un esempio di impegno, alta professionalità e competenza. Un ulteriore occasione per ricordarci che possiamo sentirci orgogliosi del nostro Paese,
contribuendo a ridare lustro all'immagine dell'Italia.
Il mio augurio a che la premiazione cui assisteremo prossimamente possa ricordarci che preparazione, qualità ed efficienza, italianità soprattutto, sono le parole d'ordine per riscoprire tutti quei valori, idee, culture ed esperienze di un vero e proprio mondo italiano al di fuori dell'Italia che ha fatto rivivere anche in Argentina le caratteristiche e la creatività legate alla nostra identità.
Nell'attesa dunque di partecipare al lieto evento mi congratulo fin da ora con i premiati e invio i miei più cordiali saluti.
L'On. Mario Borghese:
Con molto piacere, ma anche con grande sorpresa, ho letto l'invito a partecipare alla cerimonia di consegna del “Premio L'Italiano” a Buenos Aires.
Non mi aspettavo di vedere tanti nomi così importanti fra i premiati, dal nostro amatissimo Papa Francesco a personalità di primissimo piano nel mondo della cultura, della scienza, dell'economia, della gastronomia, del giornalismo, dello spettacolo…
Nel leggere la lista, confesso di avere provato grande orgoglio per le vette raggiunte dai discendenti degli immigrati italiani e mi rendo conto di quanto sia impregnata di italianità la società argentina.
E' una lista che dà validissimi argomenti ad un giovane deputato alla Camera italiana, quale sono io, per fare capire ai miei colleghi parlamentari quale serbatoio di ricchezza rappresenti l'italianità non solo nella mia Argentina, ma in tutto il mondo.
Pertanto voglio ringraziare di cuore “L'Italiano”, il “nostro” quotidiano, per questa splendida iniziativa.