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CE LA FARANNO A PAGARCI STIPENDI E PENSIONI ?

Scrivevo in tempi non sospetti il pezzo che riporto qui sotto con copia-incolla ; e scrivevo ciò, da più di un anno fa a questa parte, reiterando la preoccupazione durante tutto il 2013 fino alle notizie allarmanti di oggi, secondo le quali la Direzione INPS dichiara che gli enti previdenziali incorporati (INPDAP e ENPALS) la stanno rovinando..

INPS. CE LA FARA’ A PAGARE LE PENSIONI FRA UN PAIO D’ANNI ?

TEMO VARI ARTIFIZI CONTABILI CHE FINIRANNO PER COLLASSARE IL SISTEMA !

Si comincia sempre così e cioè facendo brevi accenni sui mass-media e poi, come sempre, le persone oneste che hanno pagato i contributi sino all’ultima lira, la prendono in quel posto anche senza la…vasellina. Scusate la dialettica scurrile a cui non sono certo abituato, ma quando si corrono certi rischi lo sfogo diventa automaticamente d’obbligo….

Come avevo scritto infatti uno-due anni fa su questo giornale senza fare il Pierino, inascoltato da alcuni soloni redazionali, dicevo che avrei messo una mano sul fuoco ipotizzando che far confluire l’INPDAP, ente degli statali, all’interno dell’INPS, avrebbe significato dimezzare il patrimonio dello stesso INPS mettendo a rischio l’erogazione delle pensioni già in essere. Ciò, per chi ancora non lo sa, è avvenuto con decorrenza 1.1.2012, grazie a Mario Monti allo scopo di…risparmiare (diceva lui), causando per la prima volta un profondo rosso, circa 9 miliardi, nel bilancio INPS..

Ora ci si trova con un patrimonio dimezzato dell’INPS che, pur essendo ancora in buone condizioni di salute (almeno così dicono gli apici dell’ente previdenziale), deve far i conti ogni giorno con l’ente incorporato, il quale, ricordiamocelo bene, non ha mai avuto conti in attivo, ma era solito erogare di volta in volta le pensioni agli statali prelevando denaro fresco dalle casse dello Stato, problema che, in qualche modo, ora come ora, si sta accollando l’INPS che (a meno non si sia degli emeriti sprovveduti per non capire) finirà per trovarsi in serie difficoltà anche nei confronti di tutti quei pensionati “privilegiati”, si fa per dire, che, fino all’anno scorso, potevano nutrire qualche speranza di percepire la pensione INPS. Dico, nutrire qualche speranza perché, l’incapacità, ma soprattutto la rapacità simil-furto di pregressi governi da prendere con le pinze, avrebbero portato a questa situazione che ora ha quasi finito il periodo di incubazione per esplodere patologicamente !

Che dire ? Che pensare ?

C’è poco da dire o da pensare: se la coperta è corta e non si può allungare, dovremo quasi sicuramente patire il freddo causato da un coacervo di politici che, sino ad oggi, ma lo faranno ancora fintantoché c’è da mungere, continueranno a rovinare l’Italia. Poi ? La guerra civile, alla quale, da quasi ottantenne, darò il mio onesto, democratico, seppur aspro contributo.

ARNALDO DE PORTI

dearstern@hotmail.com

Di norma, anche per esperienza di vita, ho constatato che, in questi casi, si incomincia a lametarsi in modo da rendere meno amara la pillola. Poi il tonfo.

Non vorrei aver capito prima degli altri che un tale evento potrebbe significare la guerra civile.

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