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IL PUNTO N. 466 del 10 novembre 2013

SOMMARIO: PDL TRA LEALISTI E INNOVATORI – ARRIVI DA MILANO – VB: ADESSO IL CEM
PIACE AL PD !?
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GUERRIGLIA PDL
Essere lealisti o innovatori nel PDL? Visto che sono ancora in Africa e qui il
problema della gente è avere l’acqua potabile e riuscire a mangiare qualcosa
tutti i giorni francamente la questione mi sembra secondaria, ma parliamone,
cominciando con le curiosità una delle quali è stato scoprire che faccio ancora
parte del “Consiglio Nazionale” del PDL credo per incarichi antichi. Un anno fa
mi ero “autosospeso” dal partito per protestare contro una conduzione nazionale
accentratrice e autoreferenziale (sublimata proprio dal ruolo del Cavaliera e
relativa corte-coorte) ma nessuno mi ha poi neppure interpellato in merito e
quindi – formalmente illibato – sabato prossimo penso di partecipare ai lavori
della prima ma credo anche ultima e quindi “storica” unica assise di cotanto
sinedrio.
Ho letto le tesi dei due schieramenti in campo che formalmente hanno poche
differenze ma che – interpretati e letti con i vocabolari e i retroscena
polverosi di quella che il Cavaliere chiama vecchia politica – sono di fatto
pro o contro il proseguimento del governo e più o meno tenuamente critici nel
confronto dello stesso Berlusconi. Ho firmato per gli “innovatori” (Lupi,
Alfano,Costa…) perché pensare oggi a far cadere il pur handicappato e
criticabile governo Letta per la ormai quasi certa prossima decadenza di
Berlusconi sarebbe una follia economica e un danno per il paese. Insisto
soprattutto a pensare che il futuro del centro-destra non può essere legato
solo a queste questioni personali di chi avrebbe dovuto dimettersi
spontaneamente dal Senato due mesi fa – denunciando semmai un presunto
preconcetto dei giudici nei propri confronti – senza trascinare il paese in uno
psicodramma dal quale il Cavaliere vuole uscirne come martire quando non lo è.
A livello personale non ho dato e non ho avuto nulla da Berlusconi ( sono stato
eletto deputato senza di lui), non ho debiti politici da restituire (semmai
sono rimasto male quando ho lasciato l’incarico di deputato e dopo 18 anni né
lui né il capogruppo Cicchitto mi hanno detto anche solo “grazie”…) e sono
quindi libero di pensare e scrivere senza preconcetti e senza paraocchi.
Credo che Berlusconi abbia fatto alcune cose giuste e che sia stato compresso
ed impedito a farne altre da avversari e giudici preconcetti, ma anche che stia
diventando un peso e non più una risorsa per l’Italia. Inoltre si è comportato
a volte in maniera inaccettabile a livello personale e si è circondato spesso
da persone di dubbia reputazione oltre che insufficienti e limitate, personaggi
scelti/e e mantenuti/e per sua volontà e responsabilità. Quando poi penso a
sue frasi fatte come “rivoluzione liberale”, “ l’ Italia del fare”, “la
sinistra illiberale” mi arrabbio perché non ci si prende in giro e non è certo
con questa demagogia che si risolvono i guai dell’Italia né si possono
nascondere i problemi che nel caso del PDL sono la mancanza di democrazia
interna, un programma concreto e fattibile, un metodo trasparente di scegliere
una classe dirigente rinnovata e rinnovabile. Visto il recente passato
permettetemi anche di essere molto scettico sui metodi per scovare
“supercandidati” futuri se non ci saranno regole chiare e serie “primarie” a
tutti i livelli.
Se il PDL finirà non per l’ammissione di una sua sconfitta politica ma solo
per una questione di “marketing” credo che non si dovrà ritornare a Forza
Italia perché anche i marchi di fabbrica vincenti prima o poi diventano
obsoleti e dal ’94 sono passati 20 anni. Piuttosto si dovrebbe lavorare per
tornare ad essere maggioranza nel paese e quindi riaprendo discorsi
programmatici seri con la Lega Nord – che purtroppo non ho visto più vivace e
incisiva con Maroni rispetto al recente passato – e con la diaspora che a
Destra tenta di ricostruire qualcosa che assomigli ad Alleanza Nazionale, ma
che nel passato ha evidenziato i suoi limiti di classe dirigente e di idee. Mi
è spiaciuto non poter essere presente all’incontro di ieri a Roma perché
“Officina per l’Italia” potrebbe essere una cosa utile se avrà il coraggio di
proporre persone nuove e credibili, non i capicorrente noti del passato che
hanno tutti dimostrato i loro limiti. Possibile che non emerga insomma una
figura nuova, seria e coerente, democratica e moderna che si riproponga alla
guida di una federazione di movimenti di centro-destra e destra-centro capaci
veramente di rinnovare il paese? Credo che sia possibile trovare questa
persona solo togliendo il “tappo” Berlusconi e mettendo così alla prova i
possibili aspiranti-leader perché crescano con le proprie gambe e non per
nomina regia. Ciascuno di loro potrà e dovrà dimostrare le proprie capacità di
intercettare le simpatie di quella che potenzialmente resta e resterà la
maggioranza degli elettori italiani nonché l’unico modo per opporsi al fenomeno-
Renzi.
In questa prospettiva va cambiato anche il rapporto con le controparti
politiche che non sono e non devono più essere quelli tra nemici come una
volta, ma al massimo tra avversari: destra e sinistra (concetti che negli
ultimi 20 anni sono profondamente mutati il muro di Berlino è caduto ormai 24
anni fa) devono imparare a discutere, dialogare, confrontarsi, collaborare per
riassumere e costruire “comunque” un paese che è e resterà di tutti in una
logica di alternanza democratica, non di scontro perpetuo. Questo mi interessa
come dibattito in tutto il centro-destra, non il duello tra chi sostenere di
essere più o meno un leale “berluscones”.
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STRESA: ARRIVI DA MILANO
Se la politica verbanese volesse finalmente essere un po’ lungimirante
dovrebbe prendere atto con estremo interesse dell’accordo intervenuto tra il
Comune di Stresa e Fiera Milano per la gestione del Palazzo dei Congressi
stresiano. La scelta del più importante polo fieristico italiano verso il Lago
Maggiore anziché optare per l’area di Como è strategica e il CEM ne potrebbe e
dovrebbe essere un ideale elemento ed obiettivo, come peraltro Fiera Milano non
ha mai nascosto. Chissà se si coglierà questa occasione da parte del prossimo
inquilino di Palazzo di Città che scoprirà allora come parecchia strada sia
già stata tracciata da chi scrive nell’ottica di potenziali gestioni –
integrative a quella del Palazzo dei Congressi di Stresa – per creare un unico
“polo” turistico, culturale, congressuale e strategico di Milano verso il Lago
Maggiore e su cui finalmente costruire il futuro della nostra città…
CEM: ORA PIACE ANCHE AL PD ?!
Leggo a distanza su LA STAMPA di oggi e con estremo piacere che entrambi i
candidati del PD alle prossime primarie del centro-sinistra per le future
elezioni di Verbania hanno cambiato opinione rispetto al CEM, lo giudicano ora
una potenziale risorsa e giustamente si pongono l’obiettivo della sua futura
gestione. Bene, meglio tardi che mai, ma pensate se gli esponenti dello stesso
partito non avessero scientemente e quotidianamente boicottato quest’opera
negli ultimi anni: ricorsi, proteste, raccolta di firme, interrogazioni a Roma
e a Torino, ordini del giorno…ne valeva la pena? Senza quei continui bastoni
tra le ruote oggi la realizzazione del CEM e di tutte le opere collaterali del
PISU sarebbero molto più avanti, potremmo già discutere di alternative di
gestione e si sarebbero risparmiati molti soldi per tempi buttati e polemiche
inutili. Aspetto che il mio predecessore sindaco Claudio Zanotti e i
consiglieri uscenti del PD ora si schierino e dicano il loro pensiero perché
se anch’essi fossero – e me lo auguro – dello stesso avviso dei loro prossimi
candidati a sindaco dovrebbero forse verificare la loro passata personale
coerenza.
Credo comunque che le mutate prospettive del PD in argomento (non giungono
notizie dal PDL, ma su questo punto la maggioranza era sempre stata formalmente
unita, pur non mancando corrosive chiacchiere sottotraccia di qualche mio ex
collaboratore) siano una mia personale vittoria e della larga “maggioranza
silenziosa” che in città sul Centro Eventi la pensava e la pensa allo stesso
modo, ma è stata zittita dalle inutili e passate polemiche. Detto questo, per
il bene della città e non per merito postumo (inutile) a chi scrive, cerchiamo
tutti insieme di centrare gli obiettivi del PISU, di lavorare uniti per il
futuro di Verbania e soprattutto di non perdere altro tempo e altre occasioni.

Un saluto a
tutti
MARCO ZACCHERA

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