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In Emilia Romagna si ipotizzano bollette a rate per i terremotati, il commento della Cinti

La responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: ” La rateizzazione delle bollette, a fronte di una realtà ancora incerta e che tutt'ora porta con sè strascichi negativi tra le tante persone coinvolte, non può che rappresentare un aiuto sì concreto da tenere in considerazione, ma di fatto non esclusivo o pienamente risolutivo della questione”

Bologna, 9 novembre 2013 – Un fatto è certo, ovvero che attualmente le famiglie che vivono nei containers post terremoto stanno ricevendo bollette salatissime. Il Presidente della Regione Vasco Errani si è attivato tramite una lettera per chiedere all' Autorità per l'energia di permettere la rateizzazione nel pagamento delle stesse, e intanto anche l' Assessore regionale Giancarlo Muzzarelli promette che ciò si realizzerà. Tutto è alimentato a corrente, persino il riscaldamento, pertanto la situazione si sta rivelando preoccupante. Ci sono ad esempio famiglie numerose come quella della signora Rossin, nel modenese, la quale ha ricevuto 2.800 euro di bollette, e solo il conto di luglio e agosto sfiora i 600. A parte casi limite già previsti e certificati tramite gli assistenti sociali, Muzzarelli tiene a precisare che tutti devono pagare: a rate i consumi dei primi sei mesi, in un'unica soluzione i conti bimestrali, almeno per ora, e “fino a un massimo di 200 euro per volta”. E' pur vero che come egli stesso ha dichiarato: “L'80% delle persone sta pagando regolarmente”. Recentemente Muzzarelli ha incontrato i vertici di Enel e Federconsumatori insieme ai sindaci, e i dati emersi dicono che finora l' azienda ha fatturato 360mila euro per 400 containers su 680. Una ventina di bollette superano i 2000 euro e soltanto un centinaio si attestano al di sotto dei 500 euro. Dal canto suo, Enel si è impegnata ad installare un punto d'ascolto mobile, mentre la Regione ha in mente di trasmettere maggiori informazioni a chi vive all'interno dei prefabbricati. Oltre a questo, si effettueranno controlli per capire se eventualmente vi sono anomalie nelle casette oppure dispersione di calore. Muzzarelli, però, ha lanciato un avvertimento: “Diverse persone, una decina, avrebbero già dovuto tornare nelle loro case. Altre avrebbero potuto chiedere i contributi ma non l'hanno fatto. Perchè?”, a sottolineare che a breve chi non ha diritto a restare dovrà andarsene. Quel che si sa con sicurezza, è che qui si vive tra muffa, umidità e anche topi.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e responsabile per l' Emilia Romagna, a tal proposito afferma: ” Controlli più accurati e sistematici all' interno dei containers, insieme alla necessità di attivarsi di comune accordo per trovare una soluzione che attenui i disagi delle famiglie e progressivamente le accompagni verso il ritorno ad una vita nuovamente serena, sono la base da cui partire per incamminarsi su di un percorso di svolta reale che superi la situazione attuale. La rateizzazione delle bollette, a fronte di una realtà ancora incerta e che tutt'ora porta con sè strascichi negativi tra le tante persone coinvolte, non può che rappresentare un aiuto sì concreto da tenere in considerazione, ma di fatto non esclusivo o pienamente risolutivo della questione. Le problematiche riscontrate all' interno dei diversi prefabbricati, la possibilità che l' eccessivo costo delle bollette sia imputabile a probabili dispersioni di calore finora scaturite e soprattutto che le persone denuncino di vivere tra la muffa e l' umidità eccessive, ci costringono ad una riflessione più accurata, che attiene al decoro e alla dignità di ciascuno, al di là delle modalità con le quali rendere meno amaro il pagamento di quanto dovuto per il consumo di energia elettrica, che di fatto resta sproporzionato e in merito al quale urge intervenire tempestivamente per chiarire quanto accaduto. Pur trattandosi di una condizione temporanea, che comunque per essere appieno compresa va vissuta, bisognerebbe appunto domandarsi come si sia giunti a tali livelli di criticità, dunque andando oltre la consapevolezza che molte famiglie avrebbero già dovuto essere tornate a casa propria e che non tutti continuano ad avere il diritto di restare nei containers. Si rende perciò necessario un incontro di intenti ed un confronto che si ponga l' obiettivo prioritario di risanare una situazione insostenibile, proseguita per molto tempo, e che mina l' opportunità di ristabilire a breve un equilibrio nelle vite di tutte queste persone”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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