La macchina dello Stato funziona male, le prigioni dello Stato funzionano malissimo, e il ministro della Giustizia Anna Maria Cancelieri è costretta ad interessarsi ora di quello ora di quell’altro detenuto che versa in brutte condizioni di salute. Solo che la Cancellieri è venuta a trovarsi nei pasticci quando ha dovuto interessarsi di un detenuto, anzi, di una detenuta, che appartiene ad una famiglia la cui amicizia già in sé dovrebbe mettere in imbarazzo un ministro del governo. Sulla prudenza e la cautela ha prevalso l’amicizia e l’umanità, lei stessa, infatti, si è rammaricata di “aver fatto prevalere i sentimenti sul distacco che il mio ruolo di ministro mi impone”. Del resto, ha fatto un’opera buona, e non si può neppure disapprovarla. E allora? Allora, poiché la macchina della Stato continuerà a funzionare male per chissà quanto tempo ancora, poiché il problema delle prigioni continuerà ad essere un eterno problema, al fine di evitare che il ministro della Giustizia venga a trovarsi in situazioni drammatiche, a combattere tra ruolo di ministro e ruolo di benefattrice, converrebbe lasciare a lei il solo ruolo di ministro, e istituire un nuovo ministero. Potrebbe chiamarsi il Ministero delle Opere Buone.
Elisa Merlo