(Un esempio che mi fece Giulio Andreotti. molti anni fa, al Collegio delle Orsoline di Cortina d’Ampezzo )
Si continua a blaterare, se vuoi anche giustamente sotto l’aspetto etico, che un governo deve nascere o cadere politicamente, e quindi non per mano della giustizia. Chi non sarebbe d’accordo su questo principio se l’Italia fosse davvero un Paese normale ? Il guaio è che l’Italia, da un ventennio a questa parte, è stata trasformata in un immondezzaio politico sul quale prevale non già la parola del saggio, ma quello dell’uomo potente, contro il quale – come si è visto – nemmeno la giustizia ha la forza di fare giustizia. Ed allora che paese è il nostro che sa offrire solo confusione, corruzione, illegalità diffusa, democrazia malata, fame sociale e bavaglio quotidiano alle persone oneste e per bene ? Tra l’altro, mascherando tutti questi aspetti negativi attraverso il dolo di un certo “perbenismo” dialettico, come ha cercato di fare ieri sera (23/10 ore 20.45) un Ministro alla trasmissione “Otto e mezzo” della Gruber, stante il fatto che le belle parole “si lasciano dire anche gratis”, come diceva un mio professore di diritto ?
Perché non si ha tout court il coraggio di dire che un governo eletto politicamente (si fa per dire politicamente…ma sarebbe più appropriato dire finanziariamente) non può essere concepito se, al suo massimo apice (ma anche un po’ più in giù) vige ed impera un mare di illegalità per la quale, da venti anni, la magistratura, pur all’evidenza dei reati, nulla può in quanto detto governo è costellato di avvocati che, da venti anni appunto, non consentono che la magistratura faccia il suo corso ? Nonché da soggetti politici che, sono costretti a supportare il loro capo, altrimenti ne vanno di mezzo i loro stessi interessi personali ? E ciò, alla faccia del popolo italiano costretto a subire e tacere, come ai tempi del Fascio ? Che forse era meno torbido in quanto si sapeva aprioristicamente di quale morte si doveva morire ?
Chi oggi afferma, ma solo per farsi vedere democraticamente corretto, che un governo va buttato giù SOLO politicamente, è un ipocrita, un falso perbenista che fa certe affermazione solo nel suo personale interesse in quanto, superfluo a dirsi, nessuno vuol essere governato da chi ha problemi da sempre con la giustizia e ne ha in futuro, per cui si elimini quanto meno un pregiudicato per reati gravi e se, il Capo dello Stato, ha messo in piedi questo governo (non proprio politicamente, come forse non era mai successo nel mondo intero) abbia almeno il coavv.raggio di affermare che l’Italia deve essere governata da persone oneste.
Mi viene in mente un discorso che fece Giulio Andreotti alle “Orsoline” di Cortina d’Ampezzo e, con questo chiudo, lasciando a chi mi legge di trarne le debite conseguenze. “Se uno viene eletto politicamente, anche ottenendo votazione plebiscitaria, all’indomani dell’elezione, decide di bruciare Roma come fece Nerone, lo si deve tenere …?
La politica del “fare di necessità virtù”, come ha voluto fare il nostro Capo dello Stato, non paga. Anzi fa pagare sulla pelle degli Italiani !
Chi ha orecchi intenda !.
ARNALDO DE PORTI