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Pedonalizzazione al Vomero: la montagna partorisce il topolino. Un provvedimento che non serve al rilancio dell’area di San Martino

“ Leggo dalla stampa di un’ordinanza sindacale che istituisce dal 29 ottobre prossimo una nuova area pedonale nella zona di San Martino al Vomero – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione -. Una proposta che già venne annunciata negli anni ’80 e che però riguardava un’area più vasta che si estendeva fino alla confluenza tra via Scarlatti e via Morghen, sollevando un vespaio di polemiche che costrinse a fare marcia indietro “. “ Più che di un’area pedonale – continua Capodanno – dalle notizie pubblicate si evince che si tratterebbe di una sorta di Ztl istituita in un tratto di poche centinaia di metri di via Tito Angelini, dalla confluenza con via Caccavallo fino al piazzale che già di per se è pedonalizzato da quando, dopo il sequestro, buona parte della sua superficie è stata sopraelevata “. “ Senza considerare – prosegue Capodanno – che con il nuovo dispositivo le autovetture che, giunte alla confluenza con via Angelini dovranno necessariamente percorrere il senso unico di via Caccavello, arrivate su via Morghen dovranno effettuare una svolta a sinistra per immettersi su tale arteria, tagliando il percorso delle auto che transitano in salita nella corsia opposta, con la possibile conseguenza di creare notevoli ingorghi di traffico, per evitare i quali occorrerà pensare ad un presidio fisso della vigilanza urbana “. “ Il rischio, comunque – sottolinea Capodanno – è che questo provvedimento faccia la stessa fine della Ztl in via Luigia Sanfelice, che pure dovrebbe ancora esistere, almeno sulla carta, benché, osservando i veicoli in transito ogni giorno, non sembra che venga rispettata, anche perché notoriamente le ztl, come accade in altre realtà urbane, come Roma e Bologna, per citarne alcune, vengono vigilate 24 ore su 24 da occhi elettronici ”. “ In verità questa sorta di pedonalizzazione per piccoli tratti di qualche centinaio di metri, che ha interessato negli anni, nel quartiere collinare, via Scarlatti, via Luca Giordano e con l’ultimo provvedimento, via Tito Angelini, con le inevitabili esclusioni dovute per le legge, come risulta evidente dal traffico caotico che tuttora sussiste al Vomero, specialmente nei fine settimana, non serve a migliorare la viabilità veicolare ma sono ad intasare di più le strade poste nei pressi della strada pedonalizzata, in passato, via Cimarosa e via Annella di Massimo, e prossimamente via Caccavello, riducendo peraltro i posti a disposizione per la sosta dei residenti, senza che si sia mai creato, dalla legge Tognoli ad oggi, un solo stallo di parcheggio pubblico d’interscambio o di destinazione, ma solo parcheggi privati acquistabili da chi ha notevoli capitali da investire “. “ Peraltro per un acrocoro, come quello di San Martino, che costituisce una delle bellezze del capoluogo partenopeo più conosciute ed apprezzate in tutto il mondo ma che da lustri sta lentamente morendo, come testimonia la chiusura di alcune delle antiche attività di corallari presenti nel piazzale da oltre un secolo, ci saremmo aspettati provvedimenti di ben altra natura tesi al rilancio turistico dell’intera area, a partire dalla bretella di collegamento con viale Raffaello per finire all’ascensore che doveva collegare la fermata intermedia, ancora da realizzare della funicolare di Montesanto, in corrispondenza di quella al corso Vittorio Emanuele, con la stessa via Angelini, passando per il progetto che prevedeva, attraverso un tunnel volante, il collegamento della stazione superiore della stessa funicolare con Castel Sant’Elmo. Progetti tutti che presumibilmente da diversi lustri giacciono nei cassetti impolverati di qualche ufficio, mentre l’area di San Martino continua a versare nel degrado e nell’abbandono “.

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