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Il falso problema dei fratelli di Gesù

Prima si crea il problema, e poi ci si arrampica sugli specchi per risolverlo. Si stabilisce che Maria, dopo la nascita di Gesù, non si unì allo sposo Giuseppe, restando vergine per tutta la vita, e poiché questo contrasta con la ragione e col vangelo, si fanno acrobazie pur di non ammettere l’errore. Marco, Giovanni e Matteo parlano di «fratelli di Gesù». Ed ecco l’obiezione: “Le lingue semitiche col termine ach indicano tanto i fratelli quanto i cugini, o altri gradi di parentela”. E allora? Il fatto che il termine “fratello” potesse indicare anche altri gradi di parentela, non esclude che gli evangelisti potessero averlo usato in senso proprio. Luca (2,7) parla di «figlio primogenito». Ed ecco l’obiezione: “Nella cultura ebraica e nella Bibbia il primo figlio è chiamato talvolta «primogenito» anche se è e resta l’unico”. E allora? L'espressione «figlio primogenito» non implica la presenza di altri fratelli, ma neppure la esclude. Matteo racconta: “Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; ma non si accostò a lei, fino alla nascita del figlio che egli chiamò Gesù” (Mt 1,24 – 25). Ed ecco l’obiezione: “Nel linguaggio biblico la congiunzione temporale «finché» non implica necessariamente un cambiamento di situazione per il tempo successivo”. E allora? Non lo implica, ma neppure lo esclude. Come si vede, le obiezioni lasciano il tempo che trovano. In realtà, il problema per la Chiesa non è se Gesù avesse o non avesse fratelli, ma se Maria si unì a non si unì allo sposo Giuseppe. Ma anche se nei vangeli non fosse fatto cenno alcuno ai «fratelli di Gesù», ugualmente sarebbe ragionevole ritenere che Maria si unì al suo sposo. Irragionevole è sostenere la verginità perpetua di Maria (Concilio Lateranense del 649). Ma perché la Chiesa si rifiuta di ragionare? Semplicemente perché mentre non dà fastidio a nessuno pensare che Maria, non so, al banchetto di nozze a Cana, avesse gustato con vero piacere vivande prelibate, il pensiero che, dopo avere messo alla luce il Bambinello, avesse potuto gustare i piaceri dell'amore coniugale (come oso?) è sconvolgente per molti. Se ha un senso per un cristiano credere in concetti che, pur contrastando con la ragione (es. la risurrezione stessa del Cristo), appartengono al vangelo, non ha senso alcuno credere in concetti che contrastano con la ragione, e al vangelo non appartengono.

Renato Pierri

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