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Divorziati. La profezia dello scrittore Oreste Del Buono

L’arcivescovo di Friburgo ha chiesto ai sacerdoti di riammettere i divorziati risposati ai sacramenti, prima di tutto la comunione ma anche la confessione e l'estrema unzione, di concedere ai loro nuovi figli il battesimo, la cresima e la prima comunione e tutti gli altri sacramenti. Lo scrittore e giornalista Oreste Del Buono (1923 – 2003), su La Stampa del 27 luglio 2001, pubblicava una mia lettera intitolandola: “Lasciate che i divorziati vengano a me”. Ne trascrivo l’ultima parte: “Quando Gesù disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me» (cf Luca 22,19), non pose nessuna condizione alla distribuzione del pane spezzato. Giovanni riferisce che il Signore lavò i piedi anche a chi non capiva il suo gesto: «Arriva dunque a Simon Pietro. Gli dice: Signore, tu mi lavi i piedi? Gli rispose Gesù: Ciò che io ti faccio, tu ora non lo sai; lo comprenderai in seguito (Gv 13,6-7). E lavò i piedi anche a chi non era puro (cf Gv 13,11). Nel miracolo della moltiplicazione dei pani, Gesù, dando incarico agli apostoli di distribuire alla folla pane e pesci, non disse loro di fare discriminazioni di sorta: «Ma Gesù rispose: Non è necessario che se ne vadano; voi date loro da mangiare» (Mt 14,16). La Chiesa, negando l’Eucaristia a chiunque la chieda, agisce in modo diverso da Cristo e in modo diverso dagli apostoli. Ed ecco la profetica risposta di Oreste Del Buono: “Gentile corrispondente, mi piacciono il suo ragionamento e le sue citazioni. Ho l’impressione che, con l’aumento progressivo dei divorziati, la Chiesa cattolica, già si avvicini ad assumere i comportamenti che lei si augura”. Sarà giunto il momento con l’avvento di Papa Francesco?
Renato Pierri

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