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SMI-LAZIO: DALLA REGIONE UNA DISCUTIBILE SEGNALAZIONE RELATIVA AL MANCATO INVIO TELEMATICO DELLE RICETTE

Secondo il Sindacato dei Medici Italiani, la mancata ricezione delle ricette, è dovuta ad inadempienze regionali e disguidi di tipo tecnico, indipendenti dalla volontà del medico

(Roma, 3 ottobre) – La Regione Lazio ha fatto pervenire ad alcuni iscritti del Sindacato Medici Italiani del Lazio (Smi), una comunicazione secondo la quale non è stata rispettata la normativa relativa all’invio telematico delle ricette al sistema Tessere Sanitarie (Ts). Puntuale la replica dello Smi Lazio secondo cui, da una disamina delle singole posizioni, è emerso che la presenza di eventuali errori, non è imputabile alla mancanza di volontà o alla imprecisione dell’operato dei medici, bensì alle chiare inadempienze regionali e alle criticità del sistema di informatizzazione. Secondo Paolo Marotta, vice segretario regionale Smi-Lazio: «Tutte le difficoltà relative all’invio telematico delle ricette è dovuto, esclusivamente, all’inadempienza della regione Lazio che, in questi anni, ha utilizzato la buona volontà dei medici di medicina generale, i quali si sono fatti carico di un compito gravoso e privo remunerazione. Per di più accompagnato da un fallimentare sistema informatico». Quindi Paolo Marotta conclude: «Cogliamo l’occasione per sollecitare l’applicazione da parte della regione Lazio di tutti gli accordi precedentemente stipulati con le O.O.S.S, compreso l’accredito dell’una tantum prevista per tutti quei colleghi che hanno provveduto all’invio delle ricette, ancor prima del termine ultimo previsto dalla normativa».

Smi Lazio Ufficio Stampa

Elisabetta Menga

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