SERVE PROTESTARE?

La “tempesta” politica sembra chetata. Ora speriamo che le “intese”, continuamente risicate, del nostro Potere Legislativo, siano confortate da una coerente condotta politica. Anche perché le tensioni, ora, non si possono più minimizzare. Intanto, il Paese si prepara, a modo suo, ad un 2014 traboccante d’interrogativi. Anche le Forze Sociali sono tornate al fronte del lavoro. La situazione nazionale ha portato alla ribalta, della cronaca profonda, incomprensioni in parte anche dovute ad intoppi giudiziari che “soffocano” ancor più la nostra produttività; proprio perché ribaltate sul piano politico. Se prima si poteva sperare, ora ci si augura che il tutto non peggiori. L’Esecutivo Letta continuerà ad avere vita non facile e, a nostro avviso, neppure tanto lunga. Tra i tanti Partiti nati dopo il 2000, non ce n’è nessuno che possa meritare la nostra fiducia incondizionata. Senza una linea di programma che non è sulla falsa riga di quell’adottata da Letta, è meglio aspettarci il peggio. Che il Primo Ministro abbia”polso” nessuno lo nega. Certo è che le responsabilità che si è assunto nei confronti del Paese, a nome e per conto di una pedante “coalizione”, ci ha reso refrattari all’ottimismo. Anche quello di facciata. Dietro le apparenze, c’è la “sostanza”. Polemiche a non finire ed a tutti i livelli. La stessa Legge di Stabilità 2014 potrebbe essere”appesantita” da nuove gabelle.

Del resto, anche nelle aule del Potere Legislativo si è polemizzato. Il malessere si è diffuso a macchia d’olio. Gli accordi, che sembrano stati raggiunti, dovranno essere verificati sul campo. La tempesta s’è solo allontanata; pure se dietro le trovate delle consultazioni “primarie” destra e sinistra rimangono barricate su posizioni sempre meno sostenibili. Il PD non subirà, a nostro avviso, un preoccupante tracollo elettorale. Il PdL risentirà negativamente della crisi solo se “Forza Italia” tornerà a sventolare le sue bandiere. L’idea di una grande sinistra è tramontata da almeno vent’anni. Registriamo, però, ancora “nostalgici” che vivono nei ricordi di un passato che ha abbandonato la storia in Italia e nel mondo. Tramontate le alchimie politiche, si comincia a guardare a ciò che si dovrebbe fare; pur se non sempre ciò combacia con quello che si potrà fare. Protestare non serve proprio a nulla. Invece di farsi sentire sulle piazze, sarebbe assai meglio essere propositivi ; se non originali. L’intelligenza non ci manca. Usiamola.

Giorgio Brignola

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