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PD, Partito Democristiano: No alla decadenza di B, fate qualcosa di sinistra

A questo punto il PD (Partito democristiano) dovrebbe non votare per la decadenza di Berlusconi. E' conclamata l'affinità di Enrico Letta più verso Alfano che non verso Bersani. Siamo nelle stesse acque nelle quali si è cresciuti e navigato braccio a braccio. Nel momento in cui l'avversario politico di sempre del PD è stato fatto letteralmente fuori dai suoi stessi fidatissimi, il dato di non votare per la decadenza di Berlusconi sia in Giunta sia in Aula, sarebbe soprattutto umano oltre che politico. In primo luogo perché infierire su Berlusconi e su ciò che resta sarebbe assai poco cristiano. E' per giunta anche una questione di stile oltre che di misericordia. Aspettare la Consulta, la sua decisione sulla legge Severino, sarebbe la cosa migliore da fare soprattutto a titolo di giustificazione. Insomma, non fosse altro che per l'onore delle armi, Berlusconi merita tutto sommato, un gesto di clemenza. E se questo gesto arrivasse proprio dalla parte politica a lui ostile, acquisterebbe un significato storico veramente intriso di spessore. Il PD, a nostro parere, farebbe finalmente qualcosa di sinistra e senza parcelle né contrattazioni. Pertanto, appurata la mancanza di qualsiasi do ut des tra le parti (io ti do la fiducia e tu non voti la decadenza), il PD potrebbe portare a casa voti e molti anche di una parte dell'elettorato moderato cui si riferisce Renzi quando predica. Il dato politico invece è che, avendo avuto la soddisfazione di restare in aula, in un momento in cui il PDL non esiste più, avrebbe la possibilità di combattere meglio i suoi voltagabbana. Gli è dovuto. Indubbio sarebbe il vantaggio per il PD perché la faida pasticciata ed acerrima scremerebbe ancor di più uomini ed idee mettendo in luce, in una sorta di masochismo parossistico, l'insussistenza di costrutti e di volontà propositive.

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