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Omofobia: scrittore italiano a rischio arresto per un fumetto a tematica gay di prossima pubblicazione in Russia

“Siamo intenzionati ad andare fino in fondo, anche se il rischio è quello di finire in carcere”. Lo ha detto Luca de Santis ospite questa mattina di Radio 105 nella trasmissione Friends condotta da Toni Severo e Rosario Pellecchia. De Santis, autore assieme a Sara Colaone di “In Italia sono tutti maschi” è stato invitato dall'emittente milanese a raccontare le ultime fasi della trattativa con una casa editrice di Mosca che ha chiesto di pubblicare la sua graphic novel.

“In Italia sono tutti maschi” racconta la storia degli omosessuali italiani confinati alle isole Tremiti durante il ventennio fascista, un lavoro di ricerca su documenti storici delle prefetture italiane: “Nella trattazione del progetto di pubblicazione ci siamo trovati nella situazione molto delicata della nuova legge sulla omofoba approvata dal governo Putin, che ci proibirebbe l'ingresso in Russia per la presentazione pubblica del libro, il rischio sarebbe per me e Sara fino a 15 giorni di reclusione e una multa di 3000 euro. Questa situazione però non mi spaventa, ma semmai mi sento più determinato ad andare avanti”.

Il libro, uscito in Italia nel 2008 per Kappa edizioni è stato tradotto per il mercato francese, belga, canadese, spagnolo, polacco e tedesco: “L'edizione russa per noi è ancora più importante proprio per quello che sta accadendo in quel Paese. A Mosca vedono la nostra storia di persecuzione del fascismo nei confronti degli omossesuali come una profezia di quello che potrebbe accadere a loro”.

All'ascolto della trasmissione c'era anche Ivan Scalfarotto, deputato Pd relatore della legge sull'omofobia, che nel pomeriggio ha inviato un messaggo alla redazione: “Luca de Santis prosegue una battaglia di cultura e di civiltà a lui va tutto il nostro incoraggiamento. Il governo italiano dovrà fare la sua parte continuando a fare pressione sul governo russo utilizzando ogni strumento compreso il boicottaggio delle olimpiadi di Sochi. Queste leggi vergogna devono essere cancellate al più presto”.

Milano, 23/9/2013

Per maggiori informazioni
Maurizio Guagnetti

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