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CATANIA: NUOVA AMMINISTRAZIONE E RITORNO ALLE ORIGINI

Come si dice nuova Amministrazione nuova vita politica e culturale. Vi ricordate lo schema di massima del futuro, ma mai realizzato, Piano regolatore di Catania progettato dall’urbanista Cervellati incaricato dal Sindaco Bianco, realizzato nel rispetto delle direttive generali approvate dal Consiglio comunale nel 1993, che in sintesi diceva basta con il consumo di suolo e la distruzione del paesaggio costiero, che urbano e agricolo e via alla riqualificazione della città, centro e periferia, per poi essere affossato dallo stesso Consiglio con il max emendamento e così ritirato dal sindaco? Vi ricordate le dichiarazione dell’allora Assessore all’Urbanistica, sempre dell’Amministrazione Bianco, che affermò che la cubatura delle aree di Corso martiri della Libertà non poteva accettare in quella zona una edificazione superiore agli 84 mila mc ( oggi si è arrivati a 240.000 metri cubi di cemento con qualche albero sparso qua e là alla faccia della vivibilità) e i miliardi di lire che il Comune avrebbe elargito alla Società che detiene le aree per l’abbassamento della cubatura (Furkas docet!)? Vi ricordate il Patto Catania Sud ( stravolto dal cosiddetto PUA VCS, piano urbano attuativo Catania Sud ultima variante da 1,2 milioni di mc, che a sua volta stravolgerebbe del tutto la plaia, a beneficio di parte dei proprietari dei terreni agricoli costituitisi in società e realizzatori del progetto in questione, votato dal Consiglio Comunale nell’ultimo giorno della precedente consiliatura) realizzato con la partecipazione attiva e di idee di tutte le parti sociali che voleva riqualificare la zona sud di Catania nel rispetto dell’ambiente costiero e senza colate di cemento e senza speculazioni varie; patto non rispettato in gran parte proprio da coloro che avevano interessi diretti?

Nel frattempo la città ha visto nascere centri commerciali a più non posso (più della stessa Milano) al posto di aree agricole trasformate grazie al rilascio di varianti al PRG vecchi di oltre quarant’anni rilasciate senza porsi alcun limite urbanistico né paesaggistico. Una delle piazze, Europa, inserite nel piano post terremoto grazie ai soldi della stessa protezione civile è stata trasformata in un ulteriore centro commerciale a beneficio di privati , imprenditori ovviamente. E rischiano di fare la stessa fine anche piazza Lupo, Verga, Umberto anch’esse inserite nel piano antisismico. Forse non siamo quella città italiana che la stessa Protezione civile ha messo in capo alla lista delle città più a rischio sismico? Evito di parlare del PRUSST, (quanto a produzione di piani non siamo ultimi a nessuno) che ridurrebbe ai minimi termini quello che è il fiore all'occhiello paesaggistico della città l'Oasi del Simeto.

Abbiamo una nuova Amministrazione, nuovi Assessori, un nuovo Consiglio Comunale, speriamo pure di avere memoria del passato senza mai dimenticare gli anni recenti: rischieremmo tutti di cadere dalla padella alla brace.

Alfio Lisi

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