La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: ” Di fronte alla piena consapevolezza che non vi era più tempo da perdere, gli attori e tutto il team di collaboratori del teatro Arena Del Sole non si sono arresi di fronte alle evidenti difficoltà e al pericolo di una chiusura, ma al contrario, in maniera partecipata e concreta, si sono organizzati per comunicare con tutti i mezzi un disagio che accomuna e colpisce un' intera collettività nella sua vera ricchezza, poichè concerne il patrimonio culturale e di valori di cui il famoso teatro, come ciascun altro teatro, si fà portatore”
Bologna, 19 luglio 2013 – Il principale teatro stabile di Bologna ha trovato un indispensabile punto di riferimento nei suoi 52 lavoratori, i quali hanno dato il meglio di sè nell' affrontare la crisi da esso attraversato, trasformando le debolezze in punti di forza. In un momento di incertezza che riguarda e colpisce un pò tutti i settori, queste persone hanno potuto affermare di aver vinto la prima tappa del percorso grazie al coraggio e alla collaborazione. Lucia, addetta alla produzione, in merito ha dichiarato: ” Sapevamo solo che non volevamo tenere chiuso il chiostro e che volevamo dimostrare alla città quello che sappiamo fare. Abbiamo preso in mano tutto quanto, dal bar alle luci, snaturando anche i nostri ruoli”. Per comunicare alle istituzioni e alle categorie economiche la delicata situazione, si è fatto ricorso ad una rassegna stampa improvvisata e ad accorati appelli per tener viva l' attenzione di tutti. Di certo l' esito di tale iniziativa non si conosce ancora, ma intanto nei giorni scorsi si è registrata una svolta positiva, poichè Comune, Regione, Ert e Legacoop si sono accordati per un rilancio dello spazio occupato dal teatro, in particolare mediante l' ingresso dell' Arena nella fondazione Ert, della quale lo stesso comune entrerà a far parte in veste di socio. I lavoratori del teatro hanno mostrato soddisfazione al riguardo, poichè hanno compreso di aver svolto un ruolo decisivo in tutto questo. Nel corso di “Aperti comunque”, per nove serate autogestite attori come Ovadia, Bergonzoni ed altri hanno accolto e intrattenuto più di cinquemila persone. Secondo le parole di Viviana, impiegata nell'organizzazione, si è trattato di “un flusso continuo che ha apprezzato la nostra forma di protesta pacifica e propositiva”. Molti altri, del resto, sono stati i commenti positivi dei lavoratori coinvolti, e la percezione comune è stata di grande partecipazione da parte della cittadinanza, la quale si è stretta intorno ad attori e collaboratori. L' ottimismo è ritornato sul loro volto, nonostante siano tutti consapevoli che il cammino è appena cominciato. Sarà certamente necessario ripensare alcuni aspetti che, come ha detto Donatella, hanno a che fare con “l' organizzazione, la gestione e i contenuti artistici”, ma intanto una significativa svoltà c'è stata”. Di fatto, la stagione che si apre ad ottobre rende indispensabile un accurato lavoro collettivo nel poco tempo disponibile prima della chiusura in agosto, senza dimenticare il tema fondamentale da cui non si può prescindere, che è la tutela dell' occupazione del gruppo di lavoratori del teatro.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per l' Emilia Romagna, al riguardo dichiara: ” Di fronte alla piena consapevolezza che non vi era più tempo da perdere, gli attori e tutto il team di collaboratori del teatro Arena Del Sole non si sono arresi di fronte alle evidenti difficoltà e al pericolo di una chiusura, ma al contrario, in maniera partecipata e concreta, si sono organizzati per comunicare con tutti i mezzi un disagio che accomuna e colpisce un' intera collettività nella sua vera ricchezza, poichè concerne il patrimonio culturale e di valori di cui il famoso teatro, come ciascun altro teatro, si fà portatore. Quel che colpisce è lo stravolgimento dei ruoli, o meglio, la disponibilità a scambiarli e a svolgerne più di uno da parte di ciascun lavoratore coinvolto, a partire da un obiettivo comune e per condurre una sola importante battaglia, che di fatto contempla diversi aspetti critici sui quali continuare a discutere congiuntamente, tenendo alta l' attenzione in città. La cittadinanza tutta è stata infatti direttamente chiamata ad accompagnare gli attori in questo difficile percorso, facendo sentire la propria vicinanza attraverso una presenza significativa nel corso delle serate autogestite, in nome di un bene prezioso da condividere e difendere con coraggio e senso di comunità, in particolare dal punto di vista della salvaguardia dei posti di lavoro. Il patto di collaborazione stipulato in prima battuta tra Comune, Regione, Ert e Legacoop a favore di un progetto di rinascita dell' Arena, rappresenta e trsmette un positivo segnale di apertura al confronto, dunque un modello di intervento da incentivare, a partire dal quale attivare la ricerca di una soluzione che cambi davvero, e in modo costruttivo, il volto del teatro in questione, offrendo l' opportunità di ripensare la sua organizazione ed il suo suo funzionamento, in vista di un cambiamento in meglio e duraturo”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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