La Rinascita della Politica Italiana!!!

Pretendere in questi tempi turbolenti dove regna l’incertezza e la crisi economica che incombe e questo maledetto tunnel, che sembra davvero senza fine. Quindi, e’ difficile poter ottenere risposte corrette ed immediate relativa la rotta della navigazione del governo in carica da poco piu’ di 60 giorni. Ma e’ anche inutile ripetere che l’economia segna tutto in rosso ed in negativo con la recessione in caduta verticale, che provoca la riduzione del lavoro, aumentandone i numeri della disoccupazione in generale. Ma preoccupante per le leve giovanili ed indipendentemente della localita’ o titolo di studio, le porte d’ingresso al lavoro sempre piu’ strette per i giovani.
Comunque, azzardo una considerazione per discutere con obiettivita’ le argomentazioni che mi obbligano a ritornare indietro con il tempo e quale punto di partenza, l’anno 1940 a pochi mesi dalla entrata dell’Italia nella II Guerra Mondiale, taluni la ipotizzarono una “guerra lampo” e di possibile ed immediata conclusione ovvero non piu’ di 6 mesi ed invece non fu cosi’, perche’ tale conflitto duro’ 3 anni lunghissimi per l’Italia.
L’Italia dal 1940 al 1943 subi’ morti e feriti ed internati nei campi di concentramenti gestiti dalle truppe angloamericane e dalle truppe della Russia Sovietica, relativi a militari impegnati su vari fronti ed altri morti e feriti non solo soldati, ma anche civili provocati dai bombardamenti in molte citta’ italiane ed ingenti perdite di materiale bellico che demolirono palazzi, chiese, scuole, fabbriche, case e distrussero, ferrovie, strade e ponti, questa e’ la sintesi della guerra perduta.
Queste furono le vere motivazioni che indussero Re Vittorio III di Savoia nell’avviare trattative mirate ad ottenere l’Armistizio Condizionato, perche’ fu l’unico modo per sollevare dalle soffereenze subite da tutto il Popolo Italiano. Poi. dopo l’8 Settembre 1943, l’ inevitabile tragedia che causo’ centinaia di migliaia di militari caduti in Guerra, feriti e dispersi nei vari fronti operativi e nei campi di concentramento, gestite dalle truppe angloamericane ed anche da quelle gestate dalle truppe tedesche. Tutto cio’, causato dalla sconfitta e non solo, ma gli italiani umiliati perche’ mutilarono una parte del territorio nazionale.
Quel particolare periodo storico, per l’Italia fu triste e si assoggetto’ a tali avvenimenti. Nel periodo post bellico, gli italiani ritrovarono forza e coraggio per realizzarsi e poter godere un migliore futuro. Sono consapevole che nel descrivere le cose relativo a quel tempo e le scelte politiche dal periodo 1922 al 1940. Il governo di Mussolini, gesti’ una politica sostanzialmente positiva ad ecezzione delle leggi razziali entrate in vigore nel 1938, ma per ovvie ragioni e determinati privilegi, non furono cosi pesanti come sostenuto dalle fazioni politiche antiregime perche’ non furono mai osservate rigorosamente. Dal 10 Giugno 1940 all’8 Settembre 1943 con l’epigolo della richiesta di un’Armistizio Condizionato, ma successivamente all’atto della firma per volere dei vincitori l’Italia s’assoggetto’ alla Resa Incondizionata.
Soltanto dopo un’anno dalla firma della Resa Incondizionata, il Regno d’Italia, fu riconosciuto dalla Russia Sovietica, e successivamente dalle truppe angloamericane. Dalla documentazione storica di quel maledetto II Conflitto Mondiale, anche se ci fu una tragedia dal punto di vista militare, Re Vittorio Emanuele III di Savoia ebbe il coraggio di assumere le sue responsabilita’ e con quel gesto, legato all’Armistizio, salvo’ il Popolo Italiano, l’Italia e la continuita’ dello Stato. Re e Imperatore Vittorio Emanuele III di Savoia, abdico’ nel mese di aprile del 1946, parti’ in esilio per l’ Egitto. Umberto II di Savoia, sali’ al Trono nel mese di maggio dello stesso anno e divenne sovrano del Regno d’Italia.
E mi chiedo, quali fossero i motivi politici d’allora che promossero il Referendum Istituzionale? Forse i politici italiani d’allora, emersi dopo il periodo 1943, coinvolti come membri del governo all’epoca della Luogotenenza di Umberto II, dimenticarono che fu il Regno di Sardegna a fondare il Regno d’Italia nel 1861!!! Forse tali politici si dimenticarono che il Regno d’Italia entro’ in guerra nel corso della I Guerra Mondiale ed il Regio Esercito fu vittorioso anticipando di una settimana gli Eserciti, loro alleati d’allora, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America!
Forse tali politici italiani, dimenticarono che il Regno d’Italia amministro’ le Colonie nostre: Eritrea, Somalia e vinse la guerra contro la Turchia, poi nel 1912 prese possesso della Libia!!! Forse tali politici italiani d’allora, dimenticarono che il Regno d’Italia, all’epoca del ventennio fascista nel 1936, conquito’ l’Impero dell’Abissinia!! Forse i politici d’allora dimenticarono che il Regno d’Italia domino’ incontrastato il Mare Mediterraneo, detto anche Mar Nostrum!!!
Tutto questo dimostro’ la vera grandezza dell’Italia e la capacita’ di amministrare degnamente sia la Nazione nostra e le Colonie gestite oltremare!!! Quindi quali motivi indussero i politici italiani all’epoca 1944 – 1945, a volere allontanare dall’Italia una Dinastia Reale ultramillenaria?
Per onesta civica e culturale si potrebbe anche riflettere, che in una guerra voluta o non voluta, v’e’ la possibilita’ di vincere o perdere, nel caso specifico la II Guerra Mondiale. Perche’ i politici italiani di quell’epoca ebbero la scellerata idea di mettere in discussione lo Status Istituzionale? Al processo dell’Unita’ d’Italia, certamente contribui’ il Popolo, ma si realizzo’ materialmente perche’ fu sostenuta’ con le risorse e la volonta’ della Casa Savoia allora sovrani del Regno di Sardegna. Perche’ fu promosso il Referendum istituzionale, soltanto dai membri del governo 1944-1945 non eletti che non rappresentarono tutti gli Italiani?
Quindi, tale referendum, voluto dagli uomini politici della sinistra italiana di allora, come agirono democraticamente se non sono stati eletti dal Popolo? Quindi, non era piu’ logico eleggere prima il Parlamento nel 1946? Perche’ i politici italiani d’allora non vollero mantenere lo status del Regno d’Italia? Interrogativi che si potrebbero prolungare per sapere e potere giudicare con serenita’ed allo stesso tempo, sufficienti quelli elencati per valutare il clima politico all’epoca storica tendenzialmente a sinistra identificabili nei 2 partiti: Comunista e Socialista.
Quindi, il prorogare lunga vita al Regno d’Italia avrebbe potuto creare seri problemi a coloro politici miopi e non lungimiranti, ma abili e disponibili ad ostacolare una oculata ed intelligente politica interna ed estera capace ad ottenere consnsensi nel contesto internazionale, ecco perche’ preferirono architettare un referendum istituzionale, con l’obiettivo haime, d’affondare il Regno d’Italia ed annebbiandone col passare del tempo i valori alti della nazione.
A questo punto, mi si consenta, un’obiezione critica perche’ la storia e’ e non si puo negare la vera testimone di tutti quelli avvenimenti tragici ed imbarazzanti, che il popolo nulla sa, ad eccezione di quello che piu’ faceva e fa comodo ai politici d’allora, inclusi quelli contemporanei eredi di documenti prudentemente congelati e custoditi negli archivi di Stato?
E mi chiedo, con quale linea politica si manifestarono i Delegati eletti a partecipare ai lavori nell’ambito della neo Costituente? Perche’ introdussero l’Art. 139, della Costituzione, che recita: La forma repubblicana non puo’ essere oggetto di revisione costituzionale? Quindi, perpetua?
La Repubblica Italiana si fondo’ a seguito del Referendum Istituzionale del 2 Giugno 1946 con un risultato poco brillante e coronato dal dubbio di brogli elettorali? Ecco perche’ la Repubblica nell’istituirsi a modello di democrazia e’ in contraddizione con l’Art. 139 della Costituzione che v’e’ l’assenza della logica opzione e ne penalizza la regola democratica delle Pari Opportunita?
Perche’ i politici d’allora, negarono ogni possible riscatto al Popolo Italiano ed adottarono l’imperativo Art.139, vincolandolo alla validita’ perpetua? Non era piu’ logico una possibilita’, che trascorsi mezzo secolo dal Primo Referendum Istituzionale, si ipotizzasse il diritto, se richiesta dal Popolo Italiano, l’opzione per una monarchia? Soprattutto quando tale Popolo, intendesse nella modalita’ democratica promuovere il Referendum Istituzionale con l’automatica concessione del diritto citato nell’Art. 138? Consapevole nell’affermare, quanto attengono leggi, trattati o costituzioni, che non sono eterne ad eccezione dei 10 Comandamenti.
Soprattutto ora, ovvero in questo particolare momento storico, che il Parlamento ed il Governo s’apprestano ad una stagione mirata a varare nuove riforme per migliorare la politica e modifiche utili per migliorare la Cotituzione e perche’ no’, anche l’alternativa monarchica? E’ auspicabile, che il governo delle larghe intese, abbia la volonta’ e la provvidenziale inizitiva a varare una legge per il rientro in Italia relative le salme dei 2 rispettivi sovrani? Che il Re Imperatore Vittorio Emauele IIII e Re Umberto II di Savoia e le 2 auguste Regine Elena e Maria Jose’, per un ‘onorevole sepoltura nel “Pantheon” in Roma, capitale d’Italia?
Si’e’ vero, l’Italia perdette la Guerra nel 1943, ma fu riabilitata per il notevole contributo del Regio Esercito che ha combattuto anche dopo il 1943. Come non ricordare i volontari militarmente organizzati citati “Badogliani” operativi nell’ambito dell’Italia occupata dalle truppe tedesche? E come i politici italiani nel 1946 dimenticarono il sacrificio di centinaia di migliaia di soldati internati nei campi di concentramento in Germania? Che hanno rispettato con onore il giuramento di fedelta’ al Re Vittorio Emanuele III di Savoia e furono esclusi dal voto referemdario istituzionale nel 1946?
Come i politici nel 1946 dimenticarono, che la nazione nostra, fu riconosciuta come Regno d’Italia con lo Status di Belligerante? Perche’ I politici d’allora pretesero inspiegabilmente un Referendum Istituzionale nel periodo post-bellico in Italia, con le truppe d’occupazione angloamericane e con una neo Repubblica Italiana di cui leggi operative dal primo Gennaio 1948? Questa inopportuna situazione creo’ i presupposti a negare la presenza di membri di Casa Savoia, come firmatari del Trattato di Pace a Parigi, del 10 Febbraio 1047 ? Re Umberto II ed i Delegati del Regno avrebbero potuto avere piu’ rispetto e considerazione onde ottenere di piu’ di quanto non ottenne la Delegazione Politica Italiana.Tant’e che Delegati Italiani di formazione comunista, socialista e democristiana si allontanarono dal Tavolo delle Trattative, in quanto disgustati dall’esito e dall’umiliazione subita, che in tale circostanza rappresentarono la neo Repubblica, con leccezione che le leggi, entrarono in vigore al primo gennaio 1948?
Il Referendum del 1946, lo vinsero davvero i repubblicani? Comunque, Re Umberto II di Savoia dignitosamente decise l’esilio e parti’ nel mese di giugno del 1946 per approdare in una localita’ del Portogallo. La Repubblica, non fu conciliante con Umberto II di Savoia ed in punto di morte nego’ al sovrano, il desiderio a rientrare in Italia per l’ultimo saluto, che fu la Patria sua!!!
Concludo con questa mia e ragionevole analisi, che per sanare questo caotico periodo che imperversa il globo terrestre molto denso di tragedie che miete morti e feriti causate probabilmente dalla globalizzazione portatore di progresso e da una liberta’ incontrollabile di persone in transito da un’estremo all’altro del piccolo grande mondo. E la preoccupazione con il pericolo di contagi simultanei di nuove malattie in piu punti della terra, che causerebbero non pochi problemi agli Istituti Superiori della Sanita’ per la tutela della salute, ai cittadini italiani e quelli di altre nazioni ancora piu’ vulnerabili e non sufficientemente attrezzate per affrontare epidemie che potrebbero verificarsi all’improvviso. Questo ovviamente e’ uno degli aspetti, che non viene affrontato con maggiore responsabilita’ da tutte le organizzazioni Mondiali, perche’ assillati da altri problemi causati dalla crisi finanziaria mondiale.
L’Italia deve fare ripartire l’economia e deve ricorrere agli investimenti di capitali stranieri, ma al tempo stesso, si e’ innescata l’inrvitatabile recessione che prima fra tutte reca sconforto e crea difficolta’ per la nazione, che ne ridimensione inesorabilmente ogni previsione positiva di entrate per il fabbisogno dello Stato e per le imprese che appesantite dalla forte pressione fiscale e non sono piu’ in grado di onorare i loro impegni e che drasticamente costrette ogni giorno a chiudere definitivamente le loro attivita’.
Ed altri con gravi problemi per i lavoratori ed impiegati prossimi ad essere disoccupati che a loro volta creeranno disagi alle loro famiglie e la stabilta’ della sicurezza dovuta all’inarrestabile tensione sociale in quanto non si intravvedono soluzioni come affrontare la crisi che non esaurisce gli effetti catastrofici perche’ i problemi sono molti ed il denaro corrente insufficiente per tamponare la drammatica situazione.
Ed in ultima analisi l’accrescere della crisi politica che non riesce a pianificare nulla perche’era stata soggetta alla politica intransigente e rigorosa dell’UE, che l’avere adottata con troppo rigore nei paesi dell’eurozona, che invece avrebbero dovuto essere supportati e gli italiani nell’avere tirato troppo la cinghia, ora non hanno molte risorse, demoralizzati e senza alcuna certezza per il futuro, le persone attive soggetti di infarti cardiaci od altri malesseri si spegneranno una alla volta. Consapevole che anche i ricchi saranno costretti a mordere la polvere, ma alla lunga solo i piu’ deboli ed i piu’ poveri saranno costretti a sopportare la dura prova nel tentativo di porre rimedio ai guasti provocati da tutti i partiti politici, specifico tutti i partiti politici sviluppatosi nell’era repubblicana. Non sono sufficienti le promesse o gli annunci, ora chiunque governi sia di destra che di sinistra o ambedue contemporaneamente, sono chiamati a sacrificare i loro ideali di partito, ma con l’intenzione di pensare molto e molto di piu’ agli interessi nazionali, quindi all’Italia e tali politici sappiano che l’UE non e’ in grado di risolvere i veri problemi dell’Italia.
Quindi, la necessita e l’urgenza di cambiare immediatamente rotta con nuove strategie e la promozione di una politica nazionale e responsabile mirata a risolvere intelligentamente come avviare la ripresa dell’ economia, il ridimensionamento della struttura dello Stato, del Parlemento Italiano e la riforma mirata all’abolizione delle 20 Regioni d’Italia, che sono amministrazioni che producono soltanto debiti e poco o nulla migliotamenti per i cittadini italiani, gli scandali emersi nel settore della Sanita’ dovrebbero convincere i cittadini, lo Stato e sopratutto il Goveerno, che e’ assolutamente necessaria “La Rinascita della Politica Italiana”!!!
Boston, 13 luglio 2013
On. Michele Frattallone, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.

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