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Il PD deve trovare l’unità 

Il PD deve trovare l’unità per fronteggiare emergenze e spinte eversive

Care democratiche e cari democratici,

l’Italia ha bisogno di un Partito democratico forte e unito, soprattutto ora che il Paese è in grande fibrillazione politica. La delicatezza delle misure legislative per combattere la crisi economica e finanziaria da una parte e l’attesa per la sentenza della Corte di Cassazione per il processo a carico di Silvio Berlusconi dall’altra, accrescono lo stress alla politica e ai partiti.

Il nostro partito deve trovare l’equilibrio necessario per fronteggiare le nuove emergenze e per assumersi eventuali pesanti responsabilità per contenere tutte le spinte eversive che avanzeranno dalla pancia di settori della politica e della società italiana.

Forse dall’estero non riusciamo a cogliere pienamente ciò che sta avvenendo in Italia. Però, non credete anche voi che il nostro partito quanto prima debba concludere il confronto sulle regole congressuali e dedicarsi totalmente ai problemi del Paese? Io penso di sì. Avverto il pericolo che un iter congressuale lungo cristallizzi le correnti che hanno devastato il Partito democratico in questi ultimi mesi.

In un’altra fase politica, di normalità direi, il Partito Democratico dovrebbe – non solo potrebbe – prendersi tutto il tempo possibile per ridefinire la propria identità e la propria funzione nazionale ed internazionale.

Ora, nel 2013, vi sembra di trovarci in quella fase di normalità nella quale il partito maggiore del Paese, il partito più rappresentativo in Parlamento e il partito che esprime il Presidente del Consiglio, possa spostare per tanto tempo l’attenzione dai problemi di tenuta sociale e democratica della nazione?

Io non credo. Non mi entusiasmano i documenti finora pubblicati, perché ritengo sbagliato guardare a lungo solo il proprio ombelico. Il congresso del PD è importante, ma non sarà mai risolutivo, perché la politica chiama il Partito tutti i giorni ad assumere posizione, a prendere decisioni e a varare misure legislative.

Ricordiamoci che il PD è stato fondato per rinnovare la politica e la cultura di governo in Italia. Il nostro Paese vive problemi (democratici, criminali, economici, finanziari, occupazionali, ambientali, culturali…) maggiori, e per molti aspetti diversi, degli altri Paesi europei.

Il Partito democratico è un partito italiano la cui azione è condotta essenzialmente in Italia. Caricare spropositatamente di Europa la politica e la collocazione del PD, ha il vizio snaturarne la missione. Non mi convince la velleità di portare il baricentro politico a Bruxelles e Strasburgo.

Il leader democratico che meglio esprime, in questo momento, la missione nazionale del PD mi sembra Matteo Renzi. Ecco perché anch’io, come migliaia di democratici in Italia, lo invito a candidarsi alla guida del Partito democratico.

Da Zurigo lancio l’appello a costituire una rete capace di interpretare tra gli italiani in Europa e nel Mondo la grande voglia di cambiamento politico e di mettersi in sintonia con molta parte del Paese per salvare l’Italia. Cosa ne pensate? Scrivetemi!

Carissimi saluti
Paolo Da Costa
Vicepresidente Assemblea PD Mondo

www.paolodacosta.eu

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