11luglio 2013
La Giornata Mondiale della Popolazione 2013 arriva quest’anno con il raggiungimento di un traguardo importante per i diritti delle donne e la loro salute.
A fine giugno, il Consiglio dell'Unione Europea ha formalmente adottato le conclusioni sull’Agenda post-2015, rafforzando tra l’altro l'impegno dell'UE sui diritti sessuali e riproduttivi e l’empowerment di donne e ragazze.
Nel 2000, con la Dichiarazione del Millennio, si era stabilito l’impegno da parte degli stati membri delle Nazioni Unite, del raggiungimento di otto obiettivi di sviluppo fondamentali da realizzare entro il 2015, tra cui l’accesso universale ai sevizi di salute riproduttiva. Oggi si sta discutendo dell’Agenda post-2015, ovvero come portare avanti tali obiettivi.
Il fatto che il Consiglio dell’Unione Europea abbia inserito e mantenuto il paragrafo che indica la necessità di un chiaro riferimento alla salute sessuale e riproduttiva, nonché ai diritti delle donne e alla parità di genere, indica un impegno che l’Europa dovrà mantenere a livello internazionale.
Ricordarlo in questa data ci sembra importante, la salute sessuale e riproduttiva e i diritti delle donne non sono ancora e sempre garantiti e il lavoro da fare è lungo.
I dati dell’UNFPA, il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite, si concentrano in questa giornata sul fenomeno in crescita dei matrimoni e delle gravidanze precoci che comportano un elevato rischio di complicanze materne, decesso, invalidità, compresi gravi problemi come la fistola ostetrica e morti neonatali.
Sono infatti circa 16 milioni le ragazze sotto i 18 anni che partoriscono ogni anno, 3,2 milioni quelle che subiscono aborti non sicuri. Ovvero aborti clandestini che mettono a rischio la vita di queste giovani donne, che ancora oggi non hanno accesso ai servizi sanitari e a metodi contraccettivi sicuri e moderni.
Il 90 per cento delle adolescenti in stato di gravidanza, nei paesi in via di sviluppo, si è sposata da giovanissima, per la maggior parte la gravidanza non è frutto di una scelta informata. Spesso è la conseguenza di discriminazione, violazioni dei diritti, istruzione inadeguata o coercizione sessuale.
Portare avanti una gravidanza in giovane età significa quasi sempre una brusca interruzione dell'infanzia, che porta con sé l’interruzione della scuola e la conseguente perdita di opportunità.
In questa Giornata Mondiale della Popolazione, UNFPA e AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo, chiedono di alzare il livello di consapevolezza sul problema della gravidanza precoce, per un mondo dove ogni gravidanza sia voluta, ogni parto sicuro e il potenziale di ogni giovane donna realizzato.