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La mia giusta antipatia verso Vittorio Messori

Pubblico, poiché non vorrei che qualcuno pensasse che la mia antipatia per Vittorio Messori non abbia i suoi buoni motivi. Ovviamente, saltate a piè pari, se il racconto dovesse tediarvi.

La mia antipatia verso Vittorio Messori

La storia cominciò nel mese di aprile del 2012. Vittorio Messori, che stava lavorando libro su Lourdes, “Bernadette non ci ha ingannati”, appena ebbe notizia che stava per uscire il mio libro “Nostra Signora di Lourdes – La Madonna che non conosceva il Vangelo”, si affrettò a chiederne al mio piccolo coraggioso editore, una copia in omaggio. Il libro esce, e il 13 maggio 2012 il supplemento culturale de Il Sole 24 Ore pubblica quasi mezza pagina di recensione a firma di Massimo Teodori. Il 20 maggio, Messori se la prende con Teodori e, riguardo al sottoscritto, sullo stesso inserto, con tono di superiorità e malcelato disprezzo scrive: “Un Renato Pierri a me, come a molti altri, ignoto quale esperto di quegli eventi”, fingendo d’ignorare che “Un Renato Pierri”, aveva già scritto in precedenza tre libri d’argomento religioso, tra i quali uno su Nostra Signora di Fatima. Il che era scritto sulla quarta di copertina del mio libro, che Messori aveva ricevuto da un pezzo.

Gli scrivo, chiedendogli come mai si fosse affrettato a chiedere alla mia casa editrice una copia del mio saggio su Lourdes, considerato che non ero un esperto….”. Lui, in data 5 giugno 2012 (mail che conservo) mi risponde giustificandosi in qualche modo, e assicurandomi che aveva “letto il libro con attenzione, come avrei potuto costatare, quando sarebbe uscito il suo saggio su Bernadette” (cito le sue parole), e mi augurava buon lavoro. Esce il suo libro, e con sconcerto costato che tra i cinquanta argomenti del mio saggio che dimostrano l’assoluta infondatezza delle apparizioni di Lourdes, Messori cita l’unico passo che può maldestramente confutare. Cita il passo, ma col solito disprezzo, e venendo meno ad una doverosa regola, omette sia il titolo del libro, sia l’autore. E questo, senza che io gli abbia mai fatto niente di male. La mia colpa è di non credere alle apparizioni di Lourdes.

Come devo chiamare la mia reazione? Piccola vendetta o giusta piccola punizione allo sprezzante giornalista? Certo è che il 13 ottobre il quotidiano Libero pubblica la seguente lettera.

“Vittorio Messori. Lo scrittore cita senza citare”

E’ la prima volta in vita mia che trovo in un libro una citazione di questo tipo: “Proprio mentre scrivevo queste pagine, un autore ha pubblicato un libro antitetico al mio…Scrive quel signore… “. E, tra virgolette, seguono diverse righe dell’autore. E chi è l’autore? Chi è quel signore? E di quale libro si tratta? E da quale pagina dello stesso è tratta la citazione? Il saggio pubblicato in questi giorni dalla Mondadori s’intitola: “Bernadette non ci ha ingannati” e la strana citazione si trova a pagina 129. Ora, io capisco che l’autore, Vittorio Messori, non abbia menzionato il titolo del libro “antitetico” al suo, per non fare pubblicità all’autore e non dispiacere alla Chiesa, ma non comprendo come al curatore editoriale possa essere sfuggita simile imprecisione che va a scapito della serietà di una grande casa editrice. Del resto, se Vittorio Messori ha visto nell’autore del libro “antitetico” al suo una sorta di diavolo, e temeva di nominarlo, che necessità aveva di fare l’anomala citazione?

Ma la vera vendetta o punizione che sia, la realizza Attilio Doni ( mio pseudonimo) il 18 ottobre 2012, con la seguente missiva su Il Giornale:

“Ennesimo libro su Lourdes. La Bernadette di Messori? Non c’è nulla di nuovo”

Dopo le innumerevoli pregevoli opere del mariologo René Laurentin sugli avvenimenti di Lourdes e la veggente Bernadette, dopo l’ottimo “Le parole di Bernadette” (Città Nuova), dopo “Bernadette Soubirous – Diario di una passione” (Interlinea), dopo il piacevole originale “La ragazza e la Vergine – Storia di Bernadette” di Alina Reyes (Guanda Editore), dopo il bel libro di Françoise Bouchard “Bernadette – La via della semplicità” (Ed. Paoline), dopo il recentissimo “Nostra Signora di Lourdes – La Madonna che non conosceva il Vangelo” (Mind Edizioni), originalissimo, giacché l’autore documenti e Vangelo alla mano, dimostra l’assoluta inconsistenza e infondatezza delle apparizioni di Lourdes, dopo l’infinità di libri su Bernadette e le sue visioni, che cosa mai poteva dirci di nuovo il libro di Vittorio Messori, uscito in questo giorno “Bernadette non ci ha ingannati”? (Mondadori). Sfido chiunque, infatti, che avesse voglia di leggere la fatica del buon Vittorio, a trovarvi un discorso che già non sia stato fatto, ovviamente con altre parole, o una sola nuova notizia.

Attilio Doni

Messori si irrita parecchio e scrive una lettera infuocata a Il Giornale, dove mi dà del grafomane e mi accusa di scrivere lettere anonime ai giornali. Invio la mia replica a Il Giornale, che si guarda bene dal pubblicare. Suppergiù raccontavo le cose esposte sopra e concludevo così: “Non sono un grafomane: ho scritto appena quattro libri e, in una decina d’anni, un migliaio di lettere ai giornali, molte delle quali su problemi politici e sociali, altre d’argomento religioso. Soffre, come molte persone, per il fatto che i giornali pubblichino le mie lettere, molte col mio nome, altre con pseudonimi. I giornali non badano alla firma, ma al contenuto delle lettere, e le pubblicano se le trovano interessanti per i lettori. Del resto, l’uso di pseudonimi è vecchio come il mondo, e ritengo che il ricorso ad un mezzo innocuo per la diffusione delle idee, sia più che lecito. Ma io dei miei pseudonimi non ho mai fatto mistero. Nel mio saggio, infatti, sulla povera Bernadette da tutti ingannata, riporto alcune mie lettere con in calce firme che dichiaro apertamente essere miei pseudonimi. Messori lo ha letto, e lo sa bene. Nella lettera a Il Giornale, Messori scrive “Questo signore si dice cattolico, anzi, già docente di religione, ma quelle sue missive sono quanto meno di un ossessivo anticlericalismo”. Affermazione senza uno straccio di prova. Se io sono anticlericale, allora lo era anche il cardinale Carlo Maria Martini, e lo è anche Vito Mancuso. Io mi limito, alle volte, a segnalare gli errori della Chiesa. Tutto qua. Messori si lamenta poi poiché “Attilio Doni” afferma che nel suo libro non c’è niente di nuovo e che il mio saggio dice la verità sugli avvenimenti di Lourdes, alla luce dei documenti e del Vangelo. Così è, fino a prova contraria. Ma perché tanto astio?”

Renato Pierri

L’ultima mia vendetta – punizione è stata molto elegante. Nel mio ultimo libro, “Nostra Signora di Fatima – La Madonna di un falso cristianesimo” (Mind Edizioni) ho citato Vittorio Messori, riportando pagina, titolo di un suo libro e casa editrice.

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