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IL PUNTO N. 451 del 24 giugno 2013 — di Marco Zacchera

Sommario: libro – IL FILM “SANITARIO”– CITTA’ PULITA – ECOLOGISMO – ITALIA CHE FARE
MEMENTO AI DISTRATTI…
Cari amici,
come già annunciato nei numeri scorsi visto che molti di voi mi hanno scritto o telefonato in occasione delle mie recenti dimissioni da sindaco di Verbania ho raccolto in un volumetto – che ho intitolato “CIAO, SINDACO!” alcune decine di queste vostre (e altre) testimonianze che volentieri offro in lettura ai lettori de IL PUNTO insieme a qualche mia considerazione su quanto è successo a Verbania in questi ultimi mesi.
Per avere il volume (che ha un modesto prezzo di copertina, ma volentieri lo invio come omaggio) basta PASSARE A RITIRARLO AL MIO STUDIO DI VERBANIA PALLANZA IN VIA CASTELLI 30/A oppure comunicarmi il vostro indirizzo postale scrivendomi via mail a: marco.zacchera@libero.it
Con l’occasione (tanto le spese postali sono identiche!) chi non avesse ancora letto il mio recente libro INVERNA ne approfitti per richiedermelo, e avrò il piacere di fare un unico invio. Visto il buon successo, l‘ho infatti ristampato e volentieri pure lo offro ai lettori de il Punto, ricordando che l’eventuale introito per i due volumi è comunque devoluto in beneficenza al “Verbania Center”, collegato alla Fondazione Comunitaria del VCO. .
Insomma, contattatemi su: marco.zacchera@libero.it senza problemi !
IL FILM “SANITARIO”
“Zacchera ha visto un film” fu il commento di un illustre personaggio politico regionale quando due anni fa – purtroppo circondato dal silenzio – sottolineai come il baricentro della gestione ospedaliera dell’ASL del VCO si andava pericolosamente allontanando da Verbania tra il disinteresse generale. Era l’estate del 2011 e visto che io “vedevo i film” buona parte dei colleghi sindaci del Cusio e del Verbano latitarono alle riunioni, i “comitati” mi presero in giro, dall’Ossola arrivarono fiumi di polemiche ed insulti personali. In buona sostanza mi ritrovai solo – anche a livello politico – tra sorrisi di commiserazione e prese di distanza. Ricordo ancora una serata a Villa Olimpia a Verbania con solo una dozzina di comuni interessati presenti, ben pochi amministratori comunali verbanesi (quasi nessuno della sinistra, ricordiamocelo per il futuro…) con i giornali che titolarono il giorno dopo “Zacchera isolato”. Isolato nel difendere l’ospedale della propria città con intorno uno scocciato silenzio. Avevo visto un film o solo un Po’ più lontano degli altri?
Due anni dopo si deve prendere atto che sull’onda della piazza (e del non disinteressato movimentismo di qualche pediatra ossolano…) il “punto nascite” di Domo che doveva chiudere non chiude più (visto che un rinvio tira l’altro e c’è sempre un TAR disponibile), Emodinamica è finita a Domo (e non a Verbania come era stato proposto all’inizio dalla stessa ASL, visto che nella nostra città doveva esserci il fulcro di medicina e a Domo di chirurgia)) sperando che ci siano dipendenti qualificati per farla funzionare. Ni auguro parta presto Emodinamica, ma Intanto poiché le risorse sono poche e soprattutto all’ASL manca il personale e tenuto conto che serve per il “punto nascite” e i nuovi servizi ecco che la coperta si fa corta.
E si comincia a parlare allora di ridurre il DEA di Verbania retrocedendolo a pronto soccorso. Tutto ciò che – conti degli interventi alla mano – è il DEA di Verbania e non quello di Domo a lavorare di più. Sono certo che i tre consiglieri regionali verbanesi si daranno da fare per opporsi a questa scelta scellerata, ma resta tanta amarezza: se i verbanesi si fossero interessati e si interessassero un po’ di più delle sorti del loro ospedale e con loro tutto il bacino del Verbano… A Domo lo sono e i risultati si vedono, a Verbania si dorme e ci si sveglierà troppo tardi.
LA RAGIONE E LA SPAZZATURA
Ha ragione chi protesta per la non pulizia e l’abbandono della spiaggia all’Arena e se a sostenerlo sono PD e cugini di “Cittadini con Voi” va bene lo stesso perché – appunto – hanno ragione. Forse nel frattempo l’area è stata ripulita (spesso si denunciano i problemi, ma non si informa quando questi sono risolti) ma non c’è dubbio che da diversi mesi si era posto il problema della manutenzione estiva della spiaggia all’Arena, non interessata dai lavori del CEM e utile alla cittadinanza nei mesi estivi. Tra l’altro per raggiungerla non ci sono problemi di accesso passando da Villa Majoni. Lo stesso deve valere per l’area di cantiere affidata alla Notarimpresa che ha vinto l’appalto: non deve essere abbandonata anche dal punto di vista visivo. Personalmente per tre volte e per iscritto, prima e dopo le mie dimissioni, ho sollecitato per tempo chi di dovere a provvedere perché i responsabili operativi restano a prescindere da chi è sindaco, con relative responsabilità e compensi.
Leggo che sabato 30 giugno, di mattina, il Consiglio di Quartiere di Intra avrebbe invitato la cittadinanza ad intervenire per una pulizia straordinaria. Credo proprio che ci sarò anch’io a dare una mano ed invito tutti i lettori verbanesi a venirci, perché sarà un’ottima occasione di concretizzare una operazione civica.
Aggiungo che l’idea poteva venire anche a qualcuno del centrodestra prima degli altri, ma non vorrei disturbare, mentre ci tengo a sottolineare che da anni il Comune di Verbania ha una convenzione con ConserVCO per la pulizia delle spiagge e quindi i contratti vanno fatti valere, visto che sono pagati dalla comunità.
In queste settimane si è spesso ironizzato su carenze di manutenzione, sporcizia, “città allo sbando” ecc. Io mi limito a constatate che se questo aspetto prima si avvertiva di meno mentre ora sarebbe più evidente i miei detrattori ammettono implicitamente che ciò avveniva era anche perchè c’erano anche un sindaco e una amministrazione attenta, ma che comunque è un “diritto” avere la città in ordine e pulita, anche se spesso i soldi disponibili per le manutenzioni straordinarie sono inferiori alle necessità. Chi ora ha la responsabilità della città ha insomma il diritto-dovere di chiedere a dirigenti ed operatori sia comunali che delle aziende consorziate di rispettare gli accordi ed anche questo sarà un rimo impegno del neo-responsabile di Conservco scelto – e mi fa proprio piacere – fuori dalle logiche di partiti, finalmente!
ECOLOGISMO A FONDOTOCE
Si è polemizzato a lungo anche solo sull’ipotesi di realizzare un campo da golf a Fondotoce che credo alla fine non si farà mai, anche perché nessun privato investirebbe con il rischio di polemiche infinite a potenzialmente capaci di bloccare in ogni momento i lavori, come è di consueto a Verbania. Mi chiedo però come mai analoga attenzione non ci sia stata da parte dei vari gruppi politico-ecologisti(?) in occasione di altri interventi sulla Piana di Fondotoce molto più vicini al territorio della riserva naturale e molto più pesanti dal punto di vista ambientale. Valgano per tutti le “casemobili” (che mobili di fatto non sono) e le aree di servizio sempre più imponenti di certi campeggi, cosi’ come un grande molo a lago di prossima realizzazione che certo non sarà molto gradevole alla vista. Sono iniziative private utili per sviluppare il turismo ma che – come il golf – hanno un indubbio impatto ambientale in una zona sicuramente delicata. Il problema è che se si dice sempre di “no ”si morirà tutti di inedia, ma bisogna stare attenti a quello che si fa. E’ certo però che ci sono diversi pesi e misure anche solo nell’approccio ai problemi da parte di chi si dice “ecologista”, affrontati purtroppo spesso “di pancia” (o il preconcetto) e non con la testa. Per esempio perché non guardare di più alla cura dei manufatti ed al loro inserimento ambientale? Certe brutture sulla piana di Fondotoce saranno forse urbanisticamente corrette ma sono brutte, bruttissime.
IN AMERICA E DINTORNI
Ho ricevuto molti commenti al mio articolo “americano” apparso sull’ultimo IL PUNTO e molti mi hanno chiesto idee e proposte su come impostare un rilancio italiano anche nei confronti del mercato americano.
Mi vengono subito alcune iniziative concrete come il fatto che il nostro paese non può competere sui numeri ma sulla qualità ed è su questo aspetto che potrebbe rilanciare la sua economia nei confronti degli stranieri. Qualità della vita, del “food”, della difesa del patrimonio artistico, storico e degli ambienti unici che abbiamo, ma anche riflettendo soprattutto sul modo di gestirli.
L’Italia turistica è precipitata di molti posti in tutte le classifiche mondiali perché i governi che si succedono continuano a non voler capire che qui c’è il futuro per il nostro paese e “turismo” significa non solo qualità delle strutture ricettive ma pulizia dei siti e delle città d’arte, investimenti di proporzione dei musei, la comunicazione all’estero per promuovere le nostre bellezze, interattività della loro presentazione.
Qualità del cibo, dei vini (ci stanno battendo ovunque, dalla California alla Nuova Zelanda, dal Sudafrica all’Argentina), tutela dei sapori “veri” con capacità di proporre prodotti sani e meno contaminati, senza troppi additivi, con sapori genuini e non ignobili porcherie che vendono vendute come “prodotti italiani” in troppi supermarket di tutto il mondo.
Una provocazione: ma se si devono trovare i fondi per rilanciare le imprese perché non farlo prima di tutto con quelle turistiche che hanno un indotto molto superiore? Chi riflette sul fatto che un posto di lavoro in una industria presuppone investimenti molto maggiori per ogni nuovo addetto rispetto al comparto turistico ed a tutto quello che può girargli intorno?
E qui è ora di chiamare in mezzo l’Europa: se Pompei è un patrimonio storico dell’umanità possibile che quello che si dovrebbe spendere per sistemare gli scavi non dovrebbe essere a parte dei tetti di spesa imposti da Bruxelles ?
Un'altra questione è la semplicità delle norme che, assicurato un minimo di ordine, devono lasciare più liberi gli imprenditori a lavorare. Ho visto negli USA bar, negozi e ristoranti con sicurezze che da noi farebbero ululare Vigili Urbani e NAS, ma lì nessuno ci bada: inaccettabili, ma non si può trovare una via di mezzo rispetto a norme italiane demenziali, costose e sostanzialmente inutili ? In compenso i servizi igienici sono sempre puliti ed in ordine in qualsiasi località e sono pure gratuiti, sempre. Completamente diversa e totalmente flessibile la disciplina del lavoro, con meno garanzie ma più opportunità mentre ho letto decine di offerte di impiego per chi ha un minimo di buona volontà.
Approfondiremo questi aspetti intanto se userete i servizi del Ristorante Roma in piazza della stazione di San Luis Obispo (California), mentre farete pipì vedrete una bella riproduzione fotografica della Piazza Garibaldi di Pallanza – diversa da quelle che ci sono in giro – credo databile al 1900. Incredibile? Andate a vedere e scoprirete che il proprietario ha passato parte della sua giovinezza proprio nella nostra città
Un saluto a tutti
Marco Zacchera

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