In Emilia scoperto un traffico di medicinali destinati a gonfiare vitelli e maiali, il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna:” Le normative vigenti sul trattamento delle carni animali e il percorso da queste seguito prima di essere messe in commercio possono essere approfondite e rese più stringenti, in particolare alla luce di numerosi fatti come questi recentemente riportati nelle cronache, favorendo ed incentivando i controlli su tutto il territorio nazionale con la sinergica collaborazione di diverse figure professionali impegnate nello scovare e di volta in volta comprendere meglio le mutevoli modalità con le quali si tenta di condurre a buon fine ciascun traffico, e che essenziamente pongono al centro degli interessi criminali l' accumulo di denaro, a discapito delle persone oneste e soprattutto ignare”

Bologna, 8 giugno 2013 – L' operazione è stata denominata “Muttley”e ha riguardato anche l' Emilia Romagna. Le indagini, condotte dal Corpo Forestale dello Stato con il coordinamento della Procura di Mantova e dei Comandi regionali di Lombardia ed Emilia Romagna, hanno portato alla luce un traffico illecito di medicinali veterinari da utilizzare per ingrassare maiali e vitelli nel Nord Italia e forse anche all' estero, in mancanza di controlli veterinari. In tale occasione sono state sequestrate 17mila confezioni di farmaci per un valore che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. I controlli sono stati condotti su 26 siti, e attualmente vi sono 65 persone indagate, tra grossisti di farmaci, allevatori, medici veterinari, farmacisti e commercianti privi di abilitazione alla vendita. Dunque diversi complici, nei cui confronti i reati contestati sono: associazione a delinquere, commercio e somministrazione di farmaci guasti, adulterazione o contraffazione di prodotti alimentari, esercizio abusivo della professione veterinaria e di farmacista, ricettazione, falsità in registri e notificazioni, violazione della normativa finanziaria e tributaria, oltre al maltrattamento di animali. Allevatori compiacenti acquistavano un quantitativo di farmaci superiore a quello necessario per gli animali, così la parte in eccedenza finiva sul mercato clandestino. Diverse persone avrebbero persino coperto il ricorso a trattamenti farmacologici con cortisonici, ormoni ed antibiotici, che a livello normativo sono sostanze illecite, ed in seguito avrebbero immesso sul mercato gli animali in tal modo trattati, pur sapendo che vi è un lasso di tempo prima del quale non è possibile farlo e che dipende dalla tipologia di medicinale assunto. Si apprende che al vertice dell' operazione vi sarebbe una società grossista con sede in Lombardia e rivenditrice diretta di farmaci, la quale commercializzava pure in Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Non dovrebbero esserci pericoli per la sicurezza alimentare e la salute dei consumatori secondo l' opinione del Corpo Forestale dello Stato, escludendo che le carni in oggetto siano finite sulle tavole degli italiani, ma avrebbero potuto esserci. Intanto i responsabili del Corpo Forestale dichiarano che “i controlli vanno avanti”, con l' incarico all' Istituto zooprofilattico di effettuare prelievi sui bovini e suini degli allevamenti al centro dell' indagine.

Luana Cinti, esponente del movimento Italia Dei Diritti presieduto da Antonello De Pierro e vice responsabile per l' Emilia Romagna, in merito dichiara: “La sicurezza alimentare e l' attenzione alla salute dei consumatori è una priorità sulla quale non si può transigere, così come per quanto riguarda la tutela degli animali, impiegati spesso nell'ambito di pratiche illecite sul mercato. Le normative vigenti sul trattamento delle carni animali e il percorso da queste seguito prima di essere messe in commercio possono essere approfondite e rese più stringenti, in particolare alla luce di numerosi fatti come questi recentemente riportati nelle cronache, favorendo ed incentivando i controlli su tutto il territorio nazionale con la sinergica collaborazione di diverse figure professionali impegnate nello scovare e di volta in volta comprendere meglio le mutevoli modalità con le quali si tenta di condurre a buon fine ciascun traffico, e che essenziamente pongono al centro degli interessi criminali l' accumulo di denaro, a discapito delle persone oneste e soprattutto ignare. Connivenze e complicità probabilmente facilitate dalla non troppo efficace, affinata o completa disposizione di adeguati strumenti e risorse normative di contrasto. Non bisogna mai porre in secondo piano, ma al contrario vigliare sull' importanza di preservare e tutelare il benessere dei consumatori a tavola, rendendoli consapevoli ed informandoli costantemente. Per questo l' impegno di tutti noi e l' occhio attento delle Istituzioni deve essere rivolto a mettere in campo strategie di gestione delle operazioni illegali eppur redditizie che dobbiamo essere pronti a fronteggiare ogni giorno, evitando di lasciare scoperti spazi di non intervento nei quali trovino occasione di profitto società ed organizzazioni votate a questo tipo attività, pronte ad affinare con sempre maggiore cura le armi con le quali sfuggire a qualsivoglia operazione di controllo e nel contempo prosperare, in barba alle Autorità e con l' aiuto di figure il più delle volte insospettabili, che si confondono nel tessuto sociale a metà strada tra il legale e l' illegale, e il cui confine diviene sempre più difficile da individuare con chiarezza”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna

italiadeidiritti@yahoo.it

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