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Una mezza buona notizia

Cari Amici,

sono desolato di chiedervi di leggere questo messaggio, tra i troppissimi testi che tante persone modeste e moleste ci rovesciano addosso quotidianamente solo per farsi propaganda elettorale.

Ho una mezza buona notizia.

Ricorderete che il Comitato dei Delegati della Cassa di Previdenza Forense aveva deliberato di onerare i pensionati bisognosi di lavorare di un contributo “a fondo perduto” che colpirebbe subito gli attuali pensionati e poi, sempre di più, coloro di voi che andranno in pensione tra anni, allorché la recente manovra della Cassa li impoverirà con pensioni modeste, rendendoli sicuramente bisognosi di lavorare.

I nostri pensionati (attuali e futuri) dovrebbero pagare, oltre al contributo integrativo del 4% delle entrate lorde (contributo che per una “illusione finanziaria” viene falsamente ritenuto “a carico del cliente”), oltre al contributo per la indennità di maternità, anche il contributo soggettivo del 7% sul reddito, che in breve tempo diventerà del 7,50%, tutto ciò “a fondo perduto”, ma dolcemente chiamato “di solidarietà”.

Dolcemente. Coloro che varcavano i campi di concentramento nazisti leggevano l’insegna “Il lavoro rende liberi”. Un auspicio gentile.

Secondo i miei avversari su questo argomento nel Comitato dei Delegati, i nostri pensionati attuali e futuri, per cercare di sopravvivere, avrebbero dovuto pagare totalmente “a fondo perduto” il 4% + il 7,50%, oltre al contributo per l’indennità di maternità, oltre alle imposte statali ed alle addizionali regionali e comunali.

Tale pazzesca imposizione costituirebbe di fatto a carico dei pensionati un “pedaggio” per esercitare la professione (o piuttosto cercare di sopravvivere, tra le loro malattie e le morti dei clienti).

Tali gabelle a carico dei nostri pensionati attuali e futuri non sarebbero contributi “previdenziali”, perché non darebbero frutti previdenziali, essendo stati escogitati “a fondo perduto”.

Sono matto io, o ……..

Contro la deliberazione del novembre 2011 del Comitato dei Delegati che imponeva tale orrore (io ed altri cinque Delegati -che si posero dalla parte mia- votammo contro la maggioranza), a mia richiesta tanti di voi prodi avete inondato la posta elettronica ed i telefax dei Ministeri vigilanti sulla Cassa, che bocciarono quella deliberazione assurda per una Cassa che ha come funzione esistenziale l’incasso dei contributi previdenziali, “ma anche” la successiva erogazione delle prestazioni pensionistiche.

Nell’adunanza del Comitato dei Delegati del 5 settembre 2012 la maggioranza dei Delegati deliberò di nuovo quella assurdità, con il mio e pochi altri voti contrari.

Contro l’assurdità a danno dei pensionati attuali e futuri di nuovo mi appellai ai Ministeri vigilanti e, a mia richiesta, tantissimi di voi prodi avete inviato messaggi di sdegno, che ci fruttavano la seconda bocciatura dell’ingiustizia.

Viva Noi, Viva gli Avvocati romani (e viva i Ministeri vigilanti che hanno fatto il loro dovere).

Lo scorso venerdì 24 maggio il Comitato dei Delegati della Cassa ha affrontato per la terza volta la questione e -dopo le legnate che abbiamo fatto dare dai Ministeri vigilanti- finalmente è stato riconosciuto l’ (ovvio) diritto alla controprestazione a favore dei pensionati che contribuiranno sulla base dei faticosissimi redditi professionali che essi riusciranno a produrre.

La soluzione che questa volta ci è stata proposta è ancora economicamente ridicola (e io stesso ed altri abbiamo parlato contro), ma ormai è risultata sconfitta la ingiusta pretesa che i nostri pensionati debbano versare contributi alla Cassa Forense senza ricevere niente in cambio.

Ci rifaranno proposte migliorative. Aspettiamo.

Voi ed io restiamo in armi.

Federico Bucci

Studio dell'Avv Federico Bucci
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