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Alemmano conosce Roma. Nella sfortuna siamo fortunati

Il sindaco uscente (speriamo definitivamente) Gianni Alemanno ha detto che i romani non devono votare per Ignazio Marino ma per lui, giacché Marino non consce Roma e lui invece la conosce. Nella sfortuna dobbiamo ritenerci fortunati. Pensate, infatti, in quale stato sarebbe la nostra città, se Alemanno non conoscesse Roma. I suoi numerosi parenti a amici sistemati senza concorso nelle aziende, oggi allo sfascio, ATAC e AMA, sarebbe il doppio o il triplo. Doppie o triple le ore trascorse in macchina o nei mezzi pubblici da coloro che abitano e lavorano a Roma. Doppio o triplo il tempo di attesa alle fermate degli autobus e della metro (soprattutto la povera linea B). Doppio o triplo il numero delle imprecazioni ogni volta che un automobilista non è abbastanza abile e attento da evitare le innumerevoli buche del manto stradale. Buche? Voragini, se il sindaco uscente non conoscesse perfettamente i problemi della città. Doppio o triplo il numero degli scippi, furti, rapine, stupri ed altre cose allegre che accadono continuamente nella capitale. Doppio o triplo in numero di anziani soli e abbandonati. E che cosa ci sarebbe al posto dei cassonetti della spazzatura rotti e fatiscenti? Niente se il sindaco uscente non conoscesse Roma, solo mucchi di spazzatura. Se Alemanno non conoscesse Roma, non ci sarebbero dieci famiglie al giorno che perdono la casa, ma venti o trenta. Insomma, è una gran fortuna che i problemi della città siano ben conosciuti dal sindaco uscente. Speriamo definitivamente.

Carmelo Dini

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