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L’OBIETTIVO

Il Primo Ministro Letta ci ha scritto: ”Affronto il mio lavoro impegnandomi appieno affinché il Governo da me presieduto risponda responsabilmente alle urgenze del Paese”. Poche parole che, però, dicono molto sulle prospettive future d’Italia. Data la franchezza, desideriamo crederci a tutto campo. Anche se il bisticcio parlamentare sulla riforma della legge elettorale e sulla necessità di rivedere lo Stato Sociale non si è assopito, Letta intende mantenere un profilo operativo che, almeno, tolga le principali “castagne dal fuoco” al Paese. Il deficit dello Stato, che è da ridimensionare, non è che una concausa di una realtà degenerativa nazionale che non abbiamo mai sottovalutato. L’Esecutivo punta ad un PIL positivo, anche se di poco, nel 2014 e, se la Legislatura vivrà tempi lunghi, anche ad una riforma del sistema fiscale di questo “tartassato” Paese. Mentre si dovranno avvantaggiare gli investimenti produttivi, è allo studio un ulteriore “giro di vite” sulla spesa pubblica. Anche per mantenere l’inflazione interna sull’ordine del 2%. Almeno a livello teoretico. Se tutto dovesse procedere per il meglio, l’Esecutivo Letta dovrebbe essere l’ultimo alla vecchia maniera. Dopo, anche il Bel Paese potrebbe contare su un Potere Legislativo ed Esecutivo più in linea con la realtà europea. Resta, a nostro avviso, ancora una certa cautela nel vedere “roseo” il futuro. Questo 2013 ci riserverà ancora “secche” da evitare e contrasti tra gli alleati da ridimensionare. Intanto, prendiamo atto dell’inattività del M5S che sembrava promettere molto, ma solo in termini di parole. Il semestre che ci separa da fine anno sarà, in ogni caso, decisivo anche sotto il profilo della durata di questa XVII Legislatura, nata dall’emergenza ed ancora in via d’assestamento. Il Patto che regge l’Esecutivo Letta potrebbe darci delle sorprese. Non sempre è prevedibile ciò che si concorda strada facendo. Su quest’aspetto della questione, il Capo dello Stato resterà, in ogni caso, un valido polo di riferimento e di garanzia. Almeno sotto questo profilo, c’è andata bene. Quello che ora ci sembra indispensabile e tentare di fare ordine sui prezzi dei generi di largo consumo e studiare una nuova linea di credito per le necessità delle famiglie. Per far fronte alle spese inderogabili. Per “risalire” non ci sono altre strade. E’ perfettamente inutile dare da una parte e togliere dall’altra. Lo sanno tutti; a queste condizioni, il “gioco” non va avanti. Che si debba continuare il “sacrificio”, tutti i politici sembrano concordare. Resta da focalizzare i soggetti da coinvolgere che, senza essere profeti, riteniamo saranno sempre gli stessi. Con un Prodotto Interno Lordo (PIL) in positivo dal prossimo anno, la situazione potrebbe anche volgere al meno peggio. Ma, ancora una volta, il condizionale è d’obbligo. Far quadrare i “conti” non è facile. Insomma, resta un’impresa che l’Esecutivo Letta dovrà evidenziare in Parlamento. Da subito, scriviamo che non sarà facile. Per tanti aspetti, forse anche impossibile. Con l’autunno, il fronte occupazionale tornerà alla ribalta con la presenza d’altri che hanno perduto il lavoro o non lo hanno trovato mai. Presto, non resterà che puntare sul costo del lavoro e sugli ammortizzatori sociali per contenere la recessione. Come a scrivere che l’obiettivo principale di Letta, per i prossimi mesi, dovrebbe essere proprio questo. Sulla Pax Sociale si giocherà la durata di questo Esecutivo nel quale, nonostante tutto, poniamo la nostra fiducia.

Giorgio Brignola

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