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Rabbia non solo verso chi tormenta e uccide, ma anche verso gl’indifferenti

Tre notizie contemporanee di azioni vergognose che ci fanno vergognare d’appartenere al genere umano e soprattutto al genere maschile. “Una donna di 35 anni, Angelica Timis, è stata uccisa a coltellate dall'ex convivente a Guardamiglio, nel Lodigiano. L'uomo, un italiano di 49 anni, ha atteso l'ex convivente, una cittadina romena, all'esterno della casa in cui la vittima faceva le pulizie: poi l'ha trascinata in un giardino pubblico via Paolo VI e l'ha uccisa con una decina di coltellate”. “Nel quartiere genovese di Marassi: alle 8.15 Jamila Gonzales, una giovane donna cubana di 41 anni, madre di due figli e che lavora come badante, è stata ferita con tre colpi di pistola calibro 6.65 al polmone, alla spalla e al fegato dopo essere stata buttata giù da un auto in mezzo alla strada: i primi due colpi sono stati sparati all'interno dell'auto; il terzo, alla schiena, dopo che era stata buttata fuori dall'auto”. La terza notizia riguarda il suicidio di una quattordicenne che si gettò dalla finestra per disperazione: “Otto ragazzi novaresi, tra i 15 e i 7 anni,, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura dei minori di Torino con l'accusa di istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico in seguito alle indagini avviate dopo il suicidio di Carolina”. Vergogna e rabbia. Rabbia non solo verso chi tormenta e uccide, ma anche verso chi avrebbe il dovere di adottare tutte le misure necessarie per arginare il triste fenomeno del femminicidio nel nostro Paese, e resta indifferente. Troppo indifferente.
Carmelo Dini

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