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L’ INAFFIDABILITA’ ISTITUZIONALE DI SILVIO BERLUSCONI

Brescia, Berlusconi: “Ogni famiglia che non ce la fa rappresenta per me uno struggimento, un dolore e solo stando al governo possiamo mettere in campo quelle politiche necessarie”. Francamente se facessi parte del 10% dei paperoni italiani ( come nel suo caso) che detengono il 50% del patrimonio nazionale, mi vergognerei persino di pensarla una frase del genere. Quest’ uomo non ha solo il gene della longivita’ ( con il suppporto della scienza ovviamente) ma anche quello naturale dell’ ipocrisia.

Detto cio’, adesso veniamo ai successi del “neoberlusconismo”! Il “liberismo”, sotto forma di liberalizzazioni per creare piu’ competivita’, non ci pare si stiano materializzando con efficacia. Sappiamo che nelle 2008 l ‘ abolizione dell ICI, suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, non solo dimezzo’ le risorse degli enti locali, bensi’, fece da anticamera all’ IMU. Quei tre milioni di posti di lavoro che ha promesso per incantare gli allocchi in quest’ ultima campagna elettorale, non si illudini i suoi elettori, non li vedranno mail realizzati, come avvenne nel 2001. L’ IMU non sara’ abolita, ma solo modificata perche’ non c’e’ copertura finanziaria. Nel suo libro “l’ Italia che ho in mente” del 1994, in cui andava professando “una democrazia dei cittadini per i cittadini”, be’, oggi dopo il porcellum, ci troviamo al cospetto di un processo democratico involutivo piu’ che evolutivo e sappiamo che con la riforma della Giustizia, la modifica di Equitalia e le riforme istituzionali e costituzionali annunciate dal “governissimo”, germogliera’ ulteriore odio istituzionale e antipolitica da parte dei cittadini. Il Cavaliere, in quasi un ventennio ha dimostato si essere inaffidabile istituzionalmente, non solo per la sua avversita’ ed eversivita’ verso le Istituzioni e la Giustizia, ma sopratutto per mancanza di pragmatismo legislativo.

Ieri citavo:

“ Il berlusconismo, per quasi un ventennio, non e’ stato altro che un teorema polulista le cui tesi e ipotesi non sono mai state dimostrate pragmaticamente” (cg)

Questo quinto governo Berlusconi, che tra l’ altro per la prima volta nella storia della nostra giovane Repubblica, (escludendo la costituente del dopo guerra ch’ era ben altro)) ha in Parlamento la maggioranza qualificata, (tre quarti) puo’ mettere in campo tutte le politiche e misure necessarie per uscire fuori dall’attuale crisi sociale, economica, politica e istituzionale del Paese. Noi non abbiamo pregiudizi contro Berlusconi, non lo vogliamo in galera, (ma nemmeno in piazza) se per la prima volta riescira’a risanare il Paese dal massivo peso del debito pubblico, tutto gli sara’ perdonato” (si fa per dire) Pero’, a questo punto un dubbio ci affligge:” Se e’ dal 1988 che esiste la responsabilita’ civile dei giudici, anche se estesa allo Stato, perche’ Berlusconi e’ l’ unico politico/imprenditore ad essere vittimizzato dai Pubblici Ministeri? ( per la cronaca i casi di malagiustizia in piu’ di trent’ anni sono stati pochissimi) Un altra domanda che ci viene spontanea, supponiamo che la riforma della Giustizia berlusconiana va in porto e il cittadino puo’ chiedere il risarcimento al giudice da cui ha subito dolo: “ Chi dovrebbe condurre in un aula di un Tribunale, il Pubblico Ministero, che costituzionalmente ha l'obbligo di esercitare l'azione penale, il giudice giudicante soggetto soltando alla legge, oppure la Cassazione? Un ultima domanda: “ Se per il centro destra e il centro nell’ ultima legislatura il Cavalier non e’ stato del tutto affidabile istituzionalemente ( vorrei ricordare che si e’ dimesso pur avendo ancora una maggioranza solida alla Senato ed una risicata alla Camera) che garanzie ha il PD, che questa volta stara’ ai patti? Noi invece ( ma ci auguriamo di sbagliare) Berlusconi stara’ ai patti sino a che non avra’ realizzato tutt’ e otto i suoi punti per cantare ancora una volta vittoria, dopo di che stacchera’ la spina… e’ nel suo DNA! La realta’ purtroppo e’ un altra, Berlusconi nel corso della sua carriera politica e istituzionale, ogni qualvolta si trova in conflittualita’ tra i poteri e di ingovernabilita’, invoca le grandi riforme istituzionali e costituzionali

Carlo Zaga

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