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Giuseppe Verdi: duecento anni dalla sua nascita

Giuseppe Verdi: duecento anni dalla sua nascita

di Gian Luigi Comini

Si festeggia quest'anno il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, nato il 10 ottobre 1813 a Busseto (Parma). Nel maggio dello stesso anno era nato un altro grande compositore europeo, Richard Wagner, ed è significativo il fatto che questi due giganti della musica operistica vengano festeggiati contemporaneamente, come per sottolineare l'unicità della cultura europea pur nella loro grande diversità di contenuti e di stile.

Anche per questa visione europea dei due compositori, all'inaugurazione della stagione 2013 della Scala, il sommo tempio dell'opera verdiana, è stato rappresentato il “Lohengrin” di Wagner, il che ha provocato delle polemiche da parte dei molti che avrebbero preferito un'opera verdiana classica.

Per Verdi si stanno organizzando varie celebrazioni, finanziate con una apposita legge del novembre scorso che ha stanziato 6,5 milioni di euro, tra l'altro per il recupero della sua casa natale e di altri edifici legati alla sua vita. La Scala di Milano ha rappresentato il “Falstaff” (criticato perchè ambientato in tempi moderni, il che snatura l'opera, come risultava poco credibile anche il “Lohengrin” moderno dell'inaugurazione), “Nabucco”, “Macbeth” e “Oberto conte di San Bonifacio” e ha in programma “Un ballo in maschera”, “Don Carlo” e “Aida”, mentre il Regio di Parma presenterà “Un Ballo in maschera” e il “Nabucco”. Il programma delle manifestazioni nelle varie città non è però conosciuto nei dettagli, anche a causa della ritardata approvazione della legge di finanziamento.

Ma Verdi, a oltre cento anni dalla sua morte, mantiene ancora un'attualità o non ha più niente da dire alle generazioni di oggi, abituate a ben altri ritmi e mode ? In poche righe non si puo' tratteggiare la figura gigantesca del compositore: nella sua trentina di opere figurano capolavori, oltre a quelli già citati, come “Rigoletto”, “Il Trovatore”, “Un ballo in maschera”, “La Forza del destino”, “I lombardi alla prima crociata”, il “Macbeth”. Ma anche opere minori e poco rappresentate, come l'”Attila” riproposto poco tempo fa a Roma, conservano una forza drammatica e musicale inalterate.

Si potrebbero citare le arie più famose, come quella che è senz'altro la più commovente e nostalgica di tutte, il “Va pensiero” del “Nabucco”, o anche “O Signore, dal tetto natio” dei “Lombardi”, o quelle più popolari come “Di quella pira” del “Trovatore”, o l'invettiva contro i cortigiani del Rigoletto, o la straziante richiesta di amore “Amami Alfredo” della “Traviata”. Ma tutta l'opera di Verdi è piena di questi gioielli che sono stati cantati da tenori e soprano famosi, o anche canticchiati in casa da gente comune, vista la loro popolarità.

Oltre alle sue opere, Verdi va ricordato anche per la solenne Messa da Requiem in onore del suo amico Alessandro Manzoni, considerata da molti critici una delle espressioni musicali più raffinate dell'autore.

Verdi riveste anche una grande importanza storica come attore del Risorgimento italiano, attraverso le sue opere in cui esprime il suo nazionalismo, l'anelito di libertà del popolo italiano oppresso dagli stranieri, come nel “Nabucco” o nei “Lombardi alla prima crociata”, e in molte altre opere, anche minori come “La Battaglia di Legnano”, che celebrano la lotta contro il potere in nome della libertà. Si comprende come questo provocasse interventi di censura da parte delle autorità austriache, ma suscitasse l'entusiasmo dei patrioti italiani, tanto che il grido “Viva Verdi” veniva interpretato come “Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia” !

In Belgio come verrà celebrato questo centenario ? Già nel dicembre scorso il teatro La Monnaie di Bruxelles ha rappresentato “La Traviata”, e l'Opéra di Liegi ha avuto in cartellone nel mese di aprile “La Forza del destino”. Non si sa ancora quali manifestazioni verranno organizzate dalle autorità italiane e dall'Istituto italiano di cultura, anche a causa del ritardo già citato nelle procedure di finanziamento.

Ci auguriamo che Verdi venga solennemente celebrato, non solo come italiano, ma anche come rappresentante della cultura europea, anche perchè molte delle sue opere sono basate su testi di autori europei come Dumas, Scribe, Schiller e Byron. E' un genio quindi universale, da celebrare insieme a Wagner, accomunati non solo dall'anno di nascita ma anche da un sentimento comune di appartenenza europea.

Costituito a Bruxelles il Comitato Culturale Europeo

VERDI-WAGNER 2013

La cultura, base primaria per l’evoluzione individuale del cittadino e dei popoli, rappresenta una fonte di ricchezza che occorre incrementare quotidianamente in tutte le sue espressioni. In questo contesto la musica e la lirica costituiscono una componente attiva per la pace, il rafforzamento dei valori umani e l'unità dei popoli.

Consapevoli dell’importanza rivolta dall’Unione Europea alla cultura e nell’intento di contribuire a una maggiore integrazione dei popoli europei, un gruppo di melomani residenti in diversi paesi d’Europa (Belgio, Germania, Italia, Francia e Svizzera), riunitisi à Bruxelles, in data 3 luglio 2012, preso atto dell’importante scadenza culturale derivante dai bicentenari della nascita dei grandi compositori Richard Wagner (Lipsia, 22.05.1813 – Venezia, 13.02.1883) e Giuseppe Verdi (Busseto, 10.10.1813 – Milano, 27.01.1901), hanno costituito il Comitato Culturale Europeo VERDI-WAGNER 2013 per il riconoscimento del titolo onorifico postumo di « Compositore dell’Unità culturale e musicale europea ». Eugenio Cannarsa ne é stato designato Presidente.

Il Comitato interverrà direttamente presso le istanze nazionali di Italia e Germania e comunitarie (Commissione Europea, Parlamento Europeo e Consiglio Europeo) affinché tale riconoscimento sia decretato e conferito nei primi mesi del 2013. Il Comitato auspica altresì la definizione di un progetto culturale europeo di valorizzazione da realizzare nel corso del 2013 e di un finanziamento per le celebrazioni delle due onorificenze nell’ambito di tre manifestazioni liriche da tenersi a Bruxelles, Lipsia e Busseto.

Bruxelles, 3 luglio 2012

Annamaria Bottini, Roberto Basili, Eugenio Cannarsa, Anna-Maria Campogrande, Simone Ceramicola, Antonia Eremieva, Vitantonio Laraspata, Antonio Mastrogiovanni, Adolfo Morganti, Angela Piscitelli-Cammarano, Vittorio Porta Frigeri, Anna Zanco-Prestel

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