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NON SI TRATTA DI SQUILIBRATO, NE’ DI MALATO,. ED ALLORA CHE COS’E’ SE NON UN PRODOTTO SOCIALE DI UNA POLITICA INCAPACE ED AVULSA DALLE SUE FUNZIONI PRECIPUE ?

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Stamattina, quando quasi tutti i mass-media dicevano che chi ha sparato di fronte a Palazzo Chigi ferendo due carabinieri era uno squilibrato, ho avuto subito delle perplessità a questo proposito. Poi, con il passare delle ore, è stata modificata la versione, etichettando lo sparatore come un disperato, condividendo quasi tutti il mio pensiero che imputava il tragico evento alla grave sofferenza sociale esistente nel nostro Paese..

Di lì a poco, il giornalista Giovanni Valentini di Repubblica, esprimendo la mia stessa convinzione ha giustificato ciò che è accaduto imputando al berlusconismo, reo di non aver mai seminato concordia sociale e benessere presso il popolo italiano, una dose massiccia di responsabilità.

In questo istante, come sento in TV, interviene persino la CEI, la quale, con una certa diplomazia, si spinge a dire che il gesto deve essere interpretato come un monito affinché la politica cambi registro.

Inizialmente, malignando indebitamente, avevo pensato ad estremisti di sinistra o di destra, ma il pensiero è stato subito da me fugato, convinto peraltro da subito che, anche qualche potenziale esaltato del M5S (come ce ne sono tanti anche negli altri partiti) non avesse potuto esprimersi in maniera tanto sconsiderata, magari giustificandola con il fatto – come ha detto lo stesso Grillo – che il M5S era stato tratto come i cani da Pd e Pdl.….

Al monito della CEI dobbiamo aggiungerci tutti e subito perché il grave fatto di sangue altro non è se non un indice di una conflittualità sociale che potrebbe esplodere da un momento all’altro.

C’è da sperare che il governo Letta parta subito in quarta e prenda in mano le riforme, una dietro l’altra, anche per dare un segno tangibile della sua credibilità..

Altrimenti, fatti della specie, magari in momenti e luoghi meno significativi anche dal punto di vista mass-mediale, potrebbero ripetersi. E ciò, in aggiunta a quelli di recente accaduti, con meno risonanza, ma per lo stesso motivo: la disperazione.

ARNALDO DE PORTI

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