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LETTERA A CARDANI, PASSERA e VARI

(Autorità, Ministero e Partiti dominanti hanno giocato sporco contro le emittenti locali)

Con riferimento alla conversazione del 20 marzo u.s., intercorsa tra Lei e la delegazione REA rappresentata dal Presidente Antonio Diomede, relativamente ai seguenti argomenti:

revisione delle metodologie relative al rilevamento degli ascolti radiofonici e televisivi;

diversa destinazione dei sei canali televisivi, ex beauty contest;

contenzioso accumulatosi sui diritti connessi con la Società Consortile Fonografici (SCF) e rinnovo convenzione SIAE/Associazioni su licenze diritto d’autore;

si torna a ribadire quanto segue

Quanto al rilevamento delle indagini di ascolto, sia radiofonici sia televisivi, si invita l’Autorità a dettare regole ben precise affinché cessi definitivamente “il balletto dei numeri” effettuato dalle società Eurisko e Auditel il quale finisce per danneggiare le emittenti locali, gli inserzionisti e i consumatori per via di dati e classifiche manipolabili ed incontrollabili per i quali, com’è noto, sono mediamente in gioco 4 miliardi di euro di pubblicità televisiva e 500 milioni di euro di pubblicità radiofonica. In particolare si evidenzia il conflitto d’interessi della società Auditel il cui maggiore azionista (RAI e MEDIASET) opera con pieni poteri per rilevare il dato alle proprie imprese e alle concorrenti nazionali e locali creando turbativa e distorsione nei mercati della pubblicità e del consumo. Riguardo alla metodologia di rilevamento si sottopone all’attenzione dell’Autorità la necessità di determinare appropriati “Protocolli” ai quali le società rilevatrici dovranno attenersi per rendere trasparenti e “certificabili” le indagini. A tal proposito la REA ritiene superata sia l’indagine CATI (telefonica) sia l’indagine effettuata mediante “meter” e che sia giunta l’ora d’instradare il rilevamento attraverso la rete internet la quale, oltre a disporre milioni di indirizzi di posta elettronica, suddivisi per generi, età, professione e aree geografiche, consente la elaborazione dei dati in tempo reale, con assoluta trasparenza e con bassissimi costi di gestione. Pertanto la REA non riconosce le indagini Eurisko/Auditel e chiede all’Autorità che sull’argomento promuova un’indagine conoscitiva al fine di acquisire ulteriori elementi dagli operatori radiotelevisivi, dagli inserzionisti e dai consumatori per, poi, deliberare entro brevissimo tempo;

Quanto al ripristino della convenzione SIAE/SCF/Emittenti, con la quale determinare le condizioni di rilascio delle rispettive licenze, la REA chiede la convocazione del Tavolo sul Diritto d’Autore istituito presso l’Autorità;

Quanto alla destinazione delle sei frequenze televisive, ex beauty contest, la REA invita ancora una volta l’Autorità ad intervenire presso il Ministro Corrado Passera affinché quelle risorse vengano utilizzate per riparare quel disastroso Piano di Assegnazione delle frequenze che se lasciato così com’è, oltre alla sterzata anticostituzionale, in termini di “costo sociale e occupazionale” è prevedibile che si spenda più di quanto si potrà ricavare dalla loro vendita.

A tal ultimo proposito, si coglie l’occasione per esprimere l’indignazione delle emittenti locali per la spregiudicatezza con cui l’Autorità ha emesso la nuova delibera LCN 237/13/CONS. Già in sede di consultazione pubblica la REA aveva denunciato l’atteggiamento compiacente dell’Autorità verso le emittenti nazionali MTV, DeeJay e la7, ultime arrivate sul video, di proprietà dei noti gruppi l’Espresso e Telecom ai quali, grazie ai loro appoggi politici e lobbistici, è stato regalato il 7 – 8 e 9 del telecomando. Pertanto la REA contesta in toto la delibera 237/13/CONS in quanto il suo contenuto dimostra chiaramente che l’Autorità non solo non ha rispettato le sentenze del Consiglio di Stato, ma ha compiuto una spregevole azione punitiva verso 25 emittenti locali storiche cacciandole dal primo arco di numerazione del telecomando per confinarle nel secondo, settimo e decimo arco. A nostra memoria neppure l’ex Garante Santaniello si sarebbe mai permesso di sbeffeggiare un settore editoriale che per importanza culturale, radicamento sul territorio e impiego di risorse occupa oltre diecimila addetti. La REA ritiene che siffatta Autorità non abbia il crisma dell’indipendenza e dell’imparzialità e che i suoi componenti, in toto, o quanto meno il Suo Presidente, persona di evidente buona fede, bene farebbero a trovare il coraggio di consegnare il mandato nelle mani di coloro che li hanno spinti a tali indegne deliberazioni; cioè nelle mani dei loro referenti politici quali unici responsabili dello sfascio generale del Paese.

Va detto che Autorità, Ministero e Partiti dominanti hanno giocato sporco contro le emittenti locali per favorire e rafforzare il Potere mediatico di un unico soggetto che esercita, in pieno conflitto d’interessi, anche un notevole del Potere politico e finanziario. Il Piano di Assegnazione delle Frequenze televisive, giudicato dai Paesi confinanti “una schifezza”, lo dimostra. La delibera 237/13/CONS conferma come il PD, per non essere da meno nella spartizione del potere, abbia inciuciato con il PDL rappresentato in Autorità.

Dunque, questi partiti, negando alle locali buone frequenze e un piazzamento dignitoso sul telecomando, hanno giocato con la loro vita riducendole allo stremo delle forze per una losca spartizione delle risorse dello Stato.

Siamo vicini all’ultima spiaggia, pertanto le locali non sono disponibili a dare spazio a nessuno. Si tratta della salvezza di centinaia d’imprese editoriali e migliaia di famiglie che vengono gettate nelle braccia della disoccupazione, dell’usura e del mercato nero del lavoro. Quelle sei frequenze televisive destinate alla vendita per pochi denari, se fossero restituite all’emittenza locale, potrebbero salvarle da morte certa. Non si racconti la favola dei vincoli imposti dall’Europa. Si sa che è un comodo alibi per organizzare una “finta vendita” in favore del noto personaggio che ha rovinato l’emittenza locale. Ma attenzione! I radiotelevisivi locali sono ridotti così male da non avere più nulla da perdere. Sono i diseredati potenziali della società. Useranno tutti i mezzi leciti per cacciare dal potere i responsabili della loro rovina per farli ammanettare sempre che siano dimostrati i reati di cui hanno certezza. Si Sappia che la REA è dalla loro parte e si batterà fino in fondo per il trionfo della legalità contro i sotterfugi e gli imbrogli commessi. Intanto, in via pregiudiziale la REA chiede un corretto dialogo e di presa in esame di tutte le problematiche fin qui esposte per portarle a giusta e positiva conclusione. Il Prof. Angelo Cardani, il Ministro Corrado Passera e il Prof. Massimo Vari che ci leggono per conoscenza prendano atto di tutto ciò e abbiano la cortesia (senso di responsabilità) di prendere idonei provvedimenti prima che la situazione precipiti definitivamente.

Si rimane a disposizione per concrete soluzioni non per inutili chiacchiere.

San Cesareo, 22 aprile 2013

Antonio Diomede, Presidente REA

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