“IN VENEZUELA FERMARE GLI ESPROPRI A DANNO DI NOSTRI CONNAZIONALI”

Interrogazione al Ministro degli Esteri sull’esproprio di beni a nostri emigrati frutto di decenni di lavoro.

“Tutti quelli che guardano con interesse alle vicende dei paesi dell’America Latina non possono in questi giorni non augurarsi che una realtà importante e per noi di riferimento come il Venezuela, trovi al più presto un suo equilibrio interno ed una sua stabilità.

Intanto, però, non possiamo perdere di vista la condizione concreta in cui versano i cittadini venezuelani, tanto più se si tratta di persone di origine italiana che condividono ormai da decenni le vicende di quel paese”.

E’ questo il presupposto da cui parte l’On. Fabio Porta nel presentare una interrogazione da lui rivolta al Ministro degli Esteri sulla delicata situazione che sta interessando nostri connazionali in Venezuela.

Negli ultimi anni, ad esempio, a seguito delle politiche sociali e di sviluppo perseguite dal regime bolivariano, si sono moltiplicati i casi di espropri di proprietà anche di piccole e medie dimensioni spesso frutto di decenni di lavoro e di risparmio.

“In questa situazione sono coinvolte anche famiglie di emigrati italiani, come personalmente ho potuto registrare a seguito di numerose segnalazioni a me pervenute” ha continuato l’On. Porta.

“In genere, su queste proprietà si sono sviluppate con il tempo attività di impresa che rappresentano un’insostituibile fonte di sopravvivenza per diverse famiglie e, nello stesso, tempo un fattore di promozione economica del territorio in cui sono ubicate.

Si tratta in realtà di una vera e propria distruzione di ricchezza, dal momento che gli indennizzi, peraltro di scarsa entità, o non sono corrisposti o sono erogati con molto ritardo”.

Su questa situazione l’On. Porta ha richiamato l’attenzione delle autorità diplomatico-consolari per sapere se il fenomeno degli espropri sia stato monitorato nella sua entità, nella sua distribuzione sul territorio e nello stato di avanzamento delle procedure.

“Credo sia indispensabile – ha concluso Porta – che i nostri rappresentanti prendano gli opportuni contatti con le autorità venezuelane per richiamare il carattere sociale delle proprietà oggetto di esproprio e per richiedere, nel rispetto dell’autonomia decisionale delle istituzioni locali, la tutela di proprietà acquisite legittimamente e destinate ad attività economiche consentite”.

ITALIA
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