La giornalista Flaminia Favelli in qualche modo ha già assolto l’uomo che ha ucciso l’ex moglie con sei colpi di pistola, ad Acilia. Quando ha sparato i sei colpi di pistola alla donna, l’omicida era incapace di intendere e di volere. La giornalista scrive, infatti: “L'uomo, una guardia giurata, ha inseguito l'auto dell’ex lungo la via Ostiense, poi ha superato la Yaris della vittima e, dopo un diverbio attraverso i finestrini, in un raptus di follia le ha tagliato la strada e con la sua Beretta d’ordinanza le ha sparato sei colpi, uno dietro l'altro, che l'hanno colpita al torace e al collo”. Se non avesse avuto quel “raptus di follia”, magari le avrebbe chiesto dolcemente se per caso non fosse disposta a sottomettersi al suo volere e a tornare con lui. E se lei gli avesse spiegato, non so, che non poteva acconsentire, poiché non la amava più, lui, senza quell’improvviso “raptus di follia”, non le avrebbe tagliato la strada con la macchina e non le avrebbe scaricato addosso la pistola.
In realtà, l’omicida da qualche tempo tormentava la vittima, che aveva sporto diverse inutili denunce. La donna, Michela Fioretti, lavorava come infermiera all’ospedale Grassi di Ostia, e tutti erano a conoscenza della situazione in cui si trovava. Lascia due bambine di sei e dieci anni. L’uccisore subito dopo l’omicidio ha tentato il suicidio. E’ gravissimo. Spero che non muoia, che viva di rimorsi e che abbia il tempo di guardare in faccia le figliolette. Sono moltissimi gli uomini italiani che maltrattano le donne, poi ogni tanto, quando le donne si stancano d’essere maltrattate, gli uomini sono presi da improvviso raptus di follia e le eliminano. Il problema è questo: il raptus di follia.
Renato Pierri