Non si scherza con l’incostituzionalità !

Il movimento astensionista politico italiano CVDP apprezza le valutazioni della Consulta sull’incostituzionalità del “porcellum”, l’attuale sistema elettorale italiano che definire “schifoso” sarebbe fin troppo riguardevole.

Come è noto, gli astensionisti sono diventati la prima aggregazione politica italiana, e hanno, proprio per mezzo dell’astensione al voto, rimarcato e denunciato più volte l’illegittimità della legge più importante per una democrazia, e non è da poco considerare il loro gesto come il forte grido di allarme lanciato verso chi, grazie al “porcellum”, ha invece tradito il principale aspetto alla base del nostro patto civile.

L’allontanamento volontario dalle urne di tantissimi elettori, infatti, e la stessa gravissima deriva sociale oltre che politico-istituzionale vissuta dal nostro Paese, devono appunto essere ricondotte principalmente a questa origine, che se è vero oggi è stigmatizzata ad ogni livello da numerosi rappresentanti istituzionali, è altrettanto evidente la latitanza da essi finora dimostrata.

Perché non sono intervenuti prima, e con ancor più determinato vigore?

La manomissione dei principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione ha di conseguenza causato effetti deleteri, gravissimi, oltre ai danni quasi irreparabili come sono quelli che, sotto gli occhi di tutti, stanno gettando l’Italia nel caos.

L’attuale drammatica situazione è direttamente collegata proprio alla degenerazione originata e determinata da detta incostituzionalità, che evidentemente ha permesso ad alcune organizzazioni antidemocratiche, che non è affatto azzardato ricondurre a un vero e proprio connubio criminale operante tra la politica e il malaffare, di scippare al popolo con un atto di pirateria la sovranità ad esso appartenuta in maniera esclusiva, destinandola invece al sistema dei partiti.

L’aver privato gli elettori della capacità di scelta dei loro rappresentanti per consegnarla invece alle oscure trame delle segreterie, l’avere inoltre introdotto un premio di maggioranza che altera il normale criterio della meritocrazia politica, unitamente ad altri aspetti che falsano la giusta misura della rappresentatività degli eletti rapportandola invece esclusivamente alle convenienze della partitocrazia, sono elementi lesivi non solo di una normale dialettica democratica, ma veri e propri strumenti di pianificazione adottati allo scopo di consegnare nelle mani di pochi il potere assoluto nella sua interezza e complessità.

In questo modo, tutti coloro che paradossalmente dovevano garantire proprio la democrazia si sono invece macchiati di una enorme responsabilità: quella di avere innescato una deriva golpista, che con i suoi effetti sta trascinando il Paese nelle paludi di un quasi irreversibile punto di non ritorno!

Le dimissioni in massa di ogni attuale carica elettiva ed istituzionale, carpita a questo punto con straordinaria malafede a quella parte non totalmente incolpevole dell’elettorato italiano (che tramite il suo voto imponderato e superficiale ha avallato ciò), sembrano, a questo punto, l’unica strada possibile per ripristinare in Italia una legalità “dovuta” e “riparatoria”.

Azzeramento che, ovviamente, dovrà essere suffragato dall’avvio di una fase assemblear-popolare permanente, con i pieni poteri legislativi spettanti al popolo sovrano, utile a ricondurre le stesse istituzioni sulla corretta via del ripristino democratico già magnificamente delineato dalla nostra eccellente e attualissima Carta Costituzionale.

Roma, 14 aprile 2013

la CVDP – Commissione di Vigilanza

per la Democrazia Partecipativa

(movimento astensionista politico per

il rilancio della sovranità popolare)

Antonio Forcillo, portavoce

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