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Il Partito Democratico è il terzo polo centrista

Valerio Onida l’ha detto papale papale che il gruppo dei dieci saggi reclutati da Napolitano di cui egli ha l’onere di partecipare, è un tentativo inutile. Perché abbia accettato di parteciparvi, allora, non è dato sapere. Ma, considerato il contesto, il dott. Onida ha mostrato di non possedere neanche quel pizzico di saggezza necessario almeno per consigliargli di non dire quello che pensa. Alla faccia del bicarbonato di potassio. Nel passaggio politico che attanaglia l’Italia nello stallo più totale, l’unico partito che detiene il record di colpe gravi è il Partito Democratico. Da anni, intendiamoci. Stendiamo quindi un velo pietoso su questo che oramai è solo il residuo di un coacervo disomogeneo allo sfacelo frutto di una invenzione infausta incapace e negligente. L’unico partito che non ha mai vinto, a ben vedere, è proprio il Partito Democratico e, premesso che non vincerà mai più res sic stantibus, lasciamolo perdere ai suoi ossimori letali. Messer Bluff Renzi compreso. Grillo e Berlusconi sono i veri vincitori. Essi si contenderanno la guida del paese. Il primo creato ex novo portatore di istanze innovative e progressiste, il secondo liberale e conservatore resuscitato dalle proprie ceneri. Ora si tratta solo di asciugare ciò che resta del PD e di distribuirlo tra Grillo e Berlusconi ed il sistema bipolare ritroverebbe nuova forza vitale e ragione di esistere. I centristi ufficiali UDC, che già erano pochissimi, sono stati spazzati via dal parlamento anche perché le loro armate erano già da tempo ricoverate sotto il simbolo del PD. Nessuno, nemmeno i centristi storici avrebbero mai pensato che quello che una volta proclamava d’essere un partito di sinistra sarebbe diventato il terzo polo centrista.

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