SINO A QUANDO?

Dieci saggi per dare al Paese regole concrete che, poi, i politici dovrebbero concretizzare in area parlamentare e governativa. Perché, sia subito chiaro, che un Paese non può reggersi solo tramite i suggerimenti e le proposte di chi non rappresenta il Popolo. L’ultima spiaggia del Presidente Napolitano nasce per tentare d’evitare, almeno a tempi brevi, un’altra tornata elettorale con esiti quanto mai incerti. In altri termini, i “saggi” avranno un rapporto privilegiato col Capo dello Stato ed il nostro Presidente farà da “ponte” con i politici, di tutti gli schieramenti, per verificare la possibilità d’andare avanti nel rintuzzare una crisi che ci sta distruggendo. Non ci chiediamo se il tentativo andrà a buon fine. Non servirebbe, infatti, più di tanto. Invece, ci domandiamo se un Paese può andare avanti con un Esecutivo “dimissionario”, ma ancora in carica per l’ordinaria amministrazione. Sembra, quasi, che le elezioni politiche dello scorso inverno non siano servite alla bisogna. I problemi d’Italia restano complicati da un’incertezza politica che, per obiettività, non si era mai vista in passato e per la quale siamo tutti impreparati. Dal varo della nostra Costituzione, 65 anni fa, gli Esecutivi si sono succeduti, magari anche di breve durata; ma “tecnici” chiamati da fuori del Palazzo non si erano mai visti e speriamo, per chiarezza, di non doverne vedere più. Da noi ci sono troppe caselle di un mosaico politico da sistemare. Se non si dovesse trovare una soluzione gradita ad un’ipotetica “maggioranza” a largo respiro, le prossime elezioni sarebbero al “buio”; con complessi problemi socio/politici da far collimare. Entro il mese, almeno questa è la nostra prima impressione, i saggi, esaminati gli aspetti più contrastanti della situazione nazionale, dovrebbero riferire al Presidente. Napolitano, assai vicino al fine mandato, prenderà le conseguenti decisioni per il bene del Paese. Ancora una volta, politica ed economia dovranno trovare punto d’intesa in uno scenario che appare compromesso dall’impossibilità di garantire una maggioranza qualificata per dare all’Esecutivo le carte in regola per governare. Quali saranno le reazioni dei partiti? Soprattutto: PD, PdL e M5S? La risposta non c’è e le ipotesi lascerebbero soli una traccia labile nel tempo. Del resto, questa situazione di non governo è seguita, con interesse e preoccupazione, da tutto il mondo. In particolare, dai Paesi UE. Dato che non ci sembrano possibili convergenze politiche degne di nota, i Saggi del Presidente potrebbero chiarire al Capo dello Stato le possibili strategie per evitare il peggio. Anche perché male come stiamo andando rappresenta, a nostro avviso, già il massimo sopportabile dagli italiani che, vivendo alla giornata, si sono adattati ad essere fatalisti. Realtà psicologica che non è nelle corde della nostra gente. Se, nei giorni, si trovassero appigli in grado di garantire, almeno, un Esecutivo capace di realizzare alcune riforme, sarebbe già una vittoria sull’apparente impassibilità nel fronteggiare i casi nazionali. Personalmente, ne siamo poco convinti. Ma il nostro punto di vista rimane uno dei tanti e neppure il più pessimistico. Aprile, in ogni caso, sarà decisivo per sapere come sarà recuperata, o meno, la posizione d’Italia.

Giorgio Brignola

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