Care amiche, cari amici,
grazie per le risposte all’ultima news, alcune anche dure e polemiche, ma costruttive. Abbiamo bisogno di gesti forti, simbolicamente convincenti, ma anche di contenuti seri e propositivi.
Credo che sia necessario avviare una grande rivoluzione culturale che ridia un pensiero cristiano al nostro tempo. Papa Francesco ci guiderà. Ma noi dobbiamo fare la nostra parte.
Già nel 2008 Papa Benedetto XVI aveva sollecitato i vescovi e i momenti e associazioni riuniti nel Pontificio Consiglio per i Laici a costruire e formare una nuova generazione di laici cristiani capaci di essere testimoni veraci del Vangelo in ogni ambiente e organizzazione della società civile.
Sono passati cinque anni e quasi nulla è stato fatto. Se avessimo cominciato allora è chiaro che non ci saremmo trovati così soli e dispersi nell’ultima vicenda elettorale.
Il laicato cristiano è ora che si svegli e se la faccia finta di giudicare tutto e tutti, ma abbia il coraggio di spendere se stesso e di mettere la faccia nella vita pubblica anche in forme organizzate con un movimento culturale capace di produrre un’azione sociale unitaria di cristiani cattolici nella vita politica.
Non c’è più un pensiero cattolico, un discernimento comune che orienti le scelte dei credenti e sappia incidere nella società per il bene di tutti. È questo che dobbiamo produrre di nuovo, con un generoso sforzo collettivo.
Luca Marconi
Da Papa Francesco:
“Non cediamo mai al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra.
La verità cristiana è attraente e persuasiva perché risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana, annunciando in maniera convincente che Cristo è l’unico Salvatore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.”
Ha chinato il capo, papa Francesco, giunto le mani, chiedendo la preghiera di ciascuno di noi, per ottenere la benedizione del Padre. E si è fatto silenzio assoluto. Tutto un popolo con le mani giunte. Anzi, con le mani protese, imposte per l’effusione dello Spirito Santo su di lui, che non è il centro, ma il servo, chiamato dallo Spirito a guidare il popolo di Dio. Verso la santità.
Così sia per tutti noi, per una Santa Pasqua che scaldi i nostri cuori di una rinnovata umanità. Auguri a te e famiglia.
Qui trovate un documento redatto dagli onorevoli Rocco Buttiglione, Sandro Gozi e Mario Pescante in occasione dell’ultimo Consiglio Europeo.
Consiglio Europeo:
Buttiglione, Gozi e Pescante, ecco gli obiettivi per l'Italia
In occasione del Consiglio europeo in corso a Bruxelles, gli onorevoli Rocco Buttiglione (UDC), Sandro Gozi (PD) e Mario Pescante (PDL) indicano insieme i punti da richiedere al tavolo europeo:
Gli obiettivi per il Consiglio Europeo
Mentre la politica italiana è tutta ripiegata su se stessa, si svolge a Bruxelles un Consiglio europeo di grandissima importanza. Noi crediamo che in questo Vertice il presidente Monti debba chiedere cinque cose.
1. Si dia atto all’Italia di avere completato un difficilissimo risanamento strutturale e si chiuda la procedura di infrazione per deficit eccessivo contro il nostro paese.
2. L’ Italia ha conseguito il pareggio di bilancio con un anno di anticipo mentre adesso la Francia chiede un anno in più per mettere in ordine i suoi conti. Per di più è ora evidente a tutti la sottovalutazione degli effetti recessivi delle politiche di aggiustamento accelerato. In questo contesto, non abbiamo motivo di opporci a che si adotti verso la Francia una linea più flessibile ma possiamo e dobbiamo chiedere che criteri di maggiore disponibilità vengano applicati anche al nostro paese. In particolare, vanno autorizzati i pagamenti del debito nascosto delle Pubbliche Amministrazioni verso i privati che ammonta a circa 3 o 4 punti PIL. Questi pagamenti non vanno computati nel bilancio annuale e non vanno considerati come violazione del Patto di Stabilità. Si tratta di debito pregresso e nascosto che dovrebbe transitare direttamente nel debito pubblico. Una volta conseguito l’assenso delle Istituzioni europee il governo emetta titoli di debito pubblico per una quantità corrispondente e paghi i debitori. Questa misura avrebbe un effetto potente ed immediato per stimolare la crescita e rimettere in movimento l’ economia. Sarebbe la prima ricompensa concreta e tangibile per i sacrifici sostenuti da tutti gli italiani.
3. Si distingua nettamente tra le spese di investimento e le spese correnti nella valutazione dei bilanci degli stati membri. E si arrivi molto rapidamente alla esenzione delle spese di investimento dai vincoli del Patto di Stabilità, cominciando con le spese di cofinanziamento di progetti infrastrutturali europei. Sarà possibile in questo modo rimettere in movimento l‘investimento pubblico in tutta Europa.
4. Si valorizzino le iniziative a favore dell'occupazione giovanile decise dal Consiglio occupazione del 28 febbraio e, in particolare, vengano subito introdotti regimi di garanzie per i giovani che assicurino a tutti i giovani di meno di 25 anni un’offerta di lavoro, formazione continua, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dal termine dell’istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione, da co-finanziare col Fondo Sociale Europeo.
5. Si eserciti una moral suasion verso la Banca Centrale Europea perché accetti come collaterali nelle sue operazioni di credito alle banche i prestiti alla clientela di buona qualità. Si potrà in tal modo rimettere in movimento anche l’ investimento privato. ll paese chiede lavoro ed il lavoro si crea riattivando gli investimenti. Adesso che abbiamo rispettato i nostri impegni nazionali possiamo e dobbiamo spingere con forza affinché anche l'UE si assuma le sue responsabilità di fronte a tutti i cittadini europei.
Rocco Buttiglione
Sandro Gozi
Mario Pescante
Roma, 14 marzo 2013