PERCHE’ CINQUE STELLE?

Chi lo poteva supporre che il Movimento fondato da Grillo potesse assumere l’importanza politica che, invece, s’è rilevata? Un interrogativo che, sino a pochi mesi fa, era limitato ad apprezzamenti sui contenuti dei proclami fiume dell’ex comico genovese. Tante parole, tanti progetti ed una serie d’eventi che si sarebbero succeduti in caso di buon piazzamento elettorale. Che la gente c’abbia creduto, lo dimostra la percentuale di voti che il M5S ha saputo guadagnarsi. In parte raccattati dalla sinistra, ormai incapace d’essere se stessa, in buona parte dagli scontenti di un sistema alla deriva e da tanti giovani alla prima esperienza elettorale. La percentuale è lievitata anche come segnale di protesta verso chi non ha saputo far fronte alle necessità di un mercato occupazionale che, ora, neppure gli uomini a 5 Stelle potranno recuperare. Il degrado socio/economico non è facile da sconfiggere; anche perché rappresenta una risultante di svariati elementi della più disparata origine. Tra le “stelle” di Grillo spicca: l’ambiente, l’acqua, lo sviluppo e la collettività. Certamente tutti punti focali per un programma messo a punto in poco tempo e con collaboratori provenienti da differenti esperienze culturali ed occupazionali. Se, a Genova il “minestrone” è un primo piatto eccezionale, quello politico preparato dai “Grillino” lo è assai meno. Tra ignoranza e realtà vissuta in altre dimensioni, c’è sembrato che i Parlamentari del Movimento 5 Stelle non fossero in grado d’esprimere il loro credo. Forse per inesperienza, forse per precise direttive emanate da chi dirige il Movimento pur non essendone personalmente coinvolto. Anche questa, se il motivo fosse quello giusto, rappresenta una nuova strategia che ci ha lasciato perplessi e, come noi, anche molti altri elettori. Finanche nel versate favorevole alle “sparate” di Beppe Nazionale. Ma tra l’abbaiare ed il mordere, ce ne passa. Il Parlamento si è riunito regolarmente ed stato eletto un Presidente del Senato ed uno della Camera. Entrambi di sinistra. Gli uomini di Grillo, anche se non tutti, hanno rispettato la scheda bianca ed il loro candidato Fico proprio non è mai sostanzialmente emerso. Forse, come da copione. Se non altro, il primo passo per dare vita alla nuova Legislatura è stato fatto nel modo consueto. Ora è il turno dell’eventuale varo di un Esecutivo in grado di godere la fiducia di una maggioranza paralamentare. Il problema, adesso, non può più essere rintuzzato. O il Movimento 5 Stelle accetta un accordo, la cui natura neppure possiamo ipotizzare, o non resta che andare avanti con un Governo Tecnico che consente l’elezione del nuovo Capo dello Stato e si impegni nella riforma della legge elettorale. Con queste due sole finalità, la cui importanza, però, non deve sfuggire, potrebbe essere probabile anche una “fiducia” allargata per le sole finalità di cui abbiamo scritto. Del resto, il Piano di Stabilità Economica 2013 ( Legge Finanziaria) era stato approvato dall’Esecutivo Monti ed i suoi effetti già hanno iniziato a farsi sentire. I problemi, semmai, potrebbero investire il Piano di Stabilità per il 2014. Certo è che per evitare una nuova chiamata alle urne, qualche rischio si deve pur correre. Entro il mese, ogni dubbio dovrebbe essere sciolto. Forse anche con un imminente mandato esplorativo da parte del Capo dello Stato. Prima di chiudere la partita, pur andando avanti con l’ipotesi di un Esecutivo prettamente istituzionale, si tenteranno ancora le vie politiche. Pure se risicate e già impercorribili dal momento dei risultati elettorali. Le stelle di Grillo sono cinque. Chissà che non ce ne sia almeno una in grado di illuminare la via. Il 31 è Pasqua e nell’uovo potrebbe non mancare una più augurale “sorpresa”.

Giorgio Brignola

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