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Giulio Cavanna colore forma materia

Inaugurazione

giovedi 21 marzo 2013 ore 19.00

22 marzo – 10 aprile

orari : lunedi – venerdi 9.00 – 19.00

Giulio Cavanna presenta in questa mostra una trentina di opere, tutte tecniche miste su tela, tra quelle realizzate negli ultimi 10 anni.
Cavanna, genovese di nascita e romano di adozione, ha iniziato ad esporre negli anni 70 dando il via ad una intensa produzione e ad una altrettanto intensa attività espositiva. Del suo lavoro, che ha attraversato fasi dal figurativo all’astratto per giungere alla produzione odierna che si caratterizza per la presenza di elementi materici, si sono occupati numerosi critici tra i quali Bertrando Bigi e Italo Evangelisti.
Scrive Stefania Severi nella sua presentazione in catalogo: «… il fine ultimo di ogni composizio-ne era ed è, per il pittore, emozionare e far lavorare l’immaginazione dell’osservatore grazie allo stimolo degli elementi che costituiscono l’opera… “Forra”, del 2012, produce una forte sensazione di vuoto, di mancamento e di caduta in un intrigo periglioso. In quest’ultima ope-ra l’aggiunta dell’elemento materico sottolinea il messaggio che forma e colore anticipano, così da ottenere un risultato più coinvolgente … Gli elementi materici scelti da Cavanna sono “scarti” del quotidiano, ma volutamente attinenti all’ambito dell’alta tecnologia, quindi alieni dal contesto estetico. Eppure essi rivivono proprio in termini di entità estetiche, inducendo a riflessioni che spaziano dal concetto di riciclo a quello del dominio delle tecnologie fino al riscatto di tali tecnologie in chiave umanistica. … Giulio Cavanna dimostra, con l’approdo odierno, di aver attraversato con coscienza e cognizione i repertori dell’arte della sua epoca, rimanendo però sempre se stesso, lontano da qualsiasi piaggeria e da qualsiasi atteggiamen-to di sudditanza. La sua opera è perfettamente contestualizzata in un espressionismo il cui fine è la visione etica del fare artistico in un’ottica di recupero della dimensione umana della vita. Egli rivendica all’arte la facoltà, tutta umana, di emozionare e con la sua opera mira a tale coinvolgimento… ed opere come “Il segno del tempo” (2004), “Notturno infuocato” (2010) e “Dolce abbandono” (2012) provocano proprio quelle intense sensazioni che egli qualifica come “tempeste emotive”. »

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