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A Napoli a causa della Crisi falliscono quattro farmacie

Quattro farmacie che abbassano definitivamente le saracinesche per fallimento. Da Poggioreale a Scampia, dall’Arenaccia al Vomero alto.

La crisi in pochi mesi ha divorato quattro realtà imprenditoriali che, fine a qualche anno fa, sembravano come pilastri saldi dell’economia locale. Un segnale sinistro, dunque, della recessione che attanaglia la città e la categoria dei farmacisti, provata dalle lunghe attese dei rimborsi.

Ne parla Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine, nonchè ordinario alla Federico II di Chimica farmaceutica e direttore della scuola di specializzazione in ”Farmacia Ospedaliera”. «Penso che dietro a un fallimento ci sia anche una non buona gestione dell’attività. Ovviamente i ritardi nei pagamenti hanno sicuramente influito sulla rovina delle quattro realtà. È chiaro che alla base del fallimento ci saranno anche state scelte sbagliate, per esempio il mancato adeguamento da parte dei titolari al nuovo modello di farmacia».

Insomma, secondo il leader dei farmacisti non è soltanto la crisi ad aver determinato la fine delle attività dei suoi quattro colleghi.

In ogni caso, il 14 aprile la prima delle quattro farmacie verrà messa all’asta. Prezzo base 554mila euro. Ma chi potrà rilevare queste attività? Il sospetto dell’infiltrazione di chi gestisce ”danaro sporco” si insinua nella categoria. Ma Santagada frena. Dice: «Non ho alcun elemento per poter confermare queste voci. E smentisco nel modo più assoluto che capitali cinesi siano stati investiti per rilevare farmacie. Un’ipotesi di cui pure ho sentito sussurrare».

«Per fortuna negli ultimissimi mesi la situazione sta migliorando. Relativamente ai pagamenti della Regione. Rispetto all’emergenza di un anno fa quando vantavamo arretrati per oltre dodici mesi, oggi la Regione ha infatti ridotto il suo debito a quattro mesi di arretrati» precisa Santagada. E conclude: «Per poter contribuire a facilitare un cambio di coscienza è necessario che la categoria viva in uno stato di serenità. Cosa che in questo momento non c’è. E gli sforzi da parte dell’Ordine e di Federfarma, con cui c’è piena collaborazione, è tesa a solcare una strada nuova. Numerose le iniziative in cantiere per dare una nuova immagine alla categoria».

Ieri, per esempio, ottanta farmacisti hanno ricevuto un attestato per aver frequentato un corso sull’uso del defibrillatore semiautomatico. Entro la fine dell’ano 400 farmacisti saranno ”catechizzati” sull’uso della macchina salvavita e sul massaggio cardiocircolatorio».

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