Site icon archivio di politicamentecorretto.com

IL PEGGIO E’ DA VENIRE

Questo 2013, tutto considerato, sembra non promettere nulla di buono. Né sul piano politico, né su quello economico. Se in politica niente è definitivo, in economia non è più possibile vivere di promesse o di sfibranti attese. Le recenti consultazioni politiche non hanno chiarito un bel nulla. Da parte nostra, non premiamo e non critichiamo nessuno. Non servirebbe. Nella Penisola, gli ottimisti costituzionali sono scomparsi. I pessimisti, invece, precisano che, senza un’ulteriore cura tipo “Monti”, l’economia del Paese appare incurabile. Noi non ci sentiamo di sposare questa tesi. Preferiamo mantenere, nei limiti del possibile, una posizione “mediana”. Insomma, dalla recessione italiana si può uscire; basta avere un Esecutivo capace di porsi degli obiettivi e senza polemiche al seguito. Purtroppo, i problemi economici non possono essere disgiunti da quelli politici. Sfortunatamente, è proprio in politica che facciamo pietà e le enigmatiche soluzioni della crisi ci hanno lasciato indifferenti e sospettosi. I “compromessi” non sono più in auge, ma un accordo di programma non appare proprio impossibile. Non tutti i politici della vecchia guardia sono inaffidabili. Per quelli della “nuova” preferiamo esprimerci una volta che li avremo visti all’opera. Risanare la politica nazionale sarebbe il mezzo migliore per evitare altre polemiche sterili. Fare, ora, delle analisi si andrebbe a confondere le idee. Anche noi siamo per i piccoli passi, L’importante è, però, farli. L’immobilismo è il peggiore compromesso per non dare spazio alle iniziative democratiche. Non essere autosufficienti a livello parlamentare non è, per noi, una novità. La novità è che non sembrano attendibili le alleanze di percorso. Il Movimento 5 Stelle si è assunto una responsabilità che si ribalterà sul Paese. Senza ombra di dubbio. Per non finire come la Grecia, della quale si sono perse le notizie, il passo è breve. Per evitare il peggio, ci vorrebbe un “miracolo”. Ma i politici, per nostra grazia, non sono capaci di farli. Dopo i dodici mesi d’Esecutivo Monti, c’è stato, però, tutto il tempo per identificare una “cura”: Almeno per i mali più perniciosi del Bel Paese. Per l’Italia, non intravediamo un’uscita dal tunnel con onore. La distribuzione di quel poco benessere che rimane è a “pelle di leopardo”. Chi ha tutto e chi ha niente. D’errori di percorso i nostri governanti ne hanno fatto parecchi in questo primo decennio del nuovo secolo. Perseverare sarebbe masochistico per tutti. C’è bisogno di un Governo che è in grado d’uscire dalla palude. Ora gli uomini “nuovi” proprio non mancano. Ma se non agiscono è come se non ci fossero. Le insidie della politica sono dietro l’angolo. Basta con i “silenzi” che trafiggono di più che le “parole”. Senza un franco chiarimento, il peggio è ancora da venire e gli italiani non sarebbero in grado di sopportarlo. La misura dell’incoerenza è colma.

Giorgio Brignola

Exit mobile version