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LETTERA APERTA – AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO STAFFAN DE MISTURA SULLA QUESTIONE DELLO SPORTELLO CONSOLARE DI BEDFORD (GB)

Si é in attesa di una risposta scritta da parte del Ministero degli Affari Esteri in relazione ai nostri rilievi sulla palese diseconomicitá, in termini d’incassi e servizi erogati alla popolazione, prodotta dalla chiusura dello Sportello consolare di Bedford, avvenuta il primo ottobre 2012. Chiusura peraltro motivata dall’apertura di una nuova e piu’ grande sede consolare a Londra, cosa a tutt’oggi mai avvenuta.

A seguito dell’incontro all’Ambasciata d’Italia a Londra, avvenuto il 20 settembre 2012, tra i rappresentanti della protesta del 9 settembre dello stesso anno, le autoritá politiche inglesi di Bedford e le autoritá dipolmatiche –consolari italiane si decise l’apertura, per un giorno alla settimana, di un servizio (denominato poi funzionario itinerante) provvisorio a favore degli italiani dell’Est-Anglia ed in particolar modo dei molti anziani impossibilitati nei lunghi e costosi spostamenti. Decisione, presa in comune accordo, in attesa di una revisione dell’infausta chiusura dello Sportello consolare. Il dialogo, da questa data in poi, sempre aperto, con l’Ambasciata d’Italia a Londra, ha prodotto alcuni risultati positivi a tutto vantaggio della popolazione di quet’area.

Le autoritá politiche locali inglesi hanno collaborato non solo sibolicamente, ma al fine di venire incontro alle difficoltá dei propri cittadini, hanno offerto un intero piano di un edificio prestigioso al centro cittá per un nuovo ufficio, ad un costo simbolico (circa 8mila £ l’anno affitto). Caso unico al mondo, a tutto vantaggio dell’erario italiano, e che dimostra il livello di sensibilitá, serietá ed attenzione verso la Comunitá italiana a Bedford, nonché un alto livello d’integrazione.

Il nostro piano di revisione si é basato sulle argomentazioni, sintetizzate nelle due interrogazioni parlamentari a risposta scritta 4-17559 e 4-15846, presentate nel 2012. Si é dimostrato la diseconomicitá di una chiusura, che colpiva un ufficio che produceva introiti tre volte superiori alle spese. Calcolo e note, tecnicamente mai contraddette dallo stesso Ministero.

L’attuale servizio, in funzione per un giorno alla settimana, garantisce un pur minimo supporto per una molteplicitá di cose, che non sono solo il rinnovo dei passaporti. Questa struttura, anche se provvisoria, andrebbe ampliata; almeno dotata di una linea telefonica e di quant’altro per un suo corretto funzionamento; semmai procedere ad un’estensione degli orari, possibilmente due giorni alla settimana, al fine di permettere anche ad altri nostri concittadini di raggiungerlo da cittá distanti a Nord di Bedford, ancor piú lontane da Londra.

Dopo oltre quattro mesi dalla chiusura dello Sportello, la somma dei rinnovi dei passaporti italiani, che facevano capo a quest’area, tra l’ufficio provvisorio di Bedford ed il Consolato Generale di Londra é di molto al di sotto della media dei normali rinnovi; si consideri che delle 16mila persone con passaporto italiano, circa 10mila hanno l’opzione della doppia cittadinanaza. Questa specificitá, da noi a suo tempo messa in rilievo, é diventata una valvola di sfogo verso i disservizi, causando una grave emoragia di rinnovi di passaporti italiani a favore di quelli inglesi. Fenomeno, quindi, non pienamente considerato a Roma, causato direttamente dalla chiusura del vecchio ufficio.

La perdita di cittadini con passaporto italiano costituisce, in relazione ai numeri della nostra realtá, una perdita economica di rilievo per il Ministero del Tesoro, se si considera la perdita d’incassi sulle tasse dei passaporti – in netta contrapposizione rispetto la tesi dei risparmi. Fenomeno che colpisce anche noi come Comunitá, perché spinge forzatamente verso un processo di destrutturizzazione della stessa – in netto contrasto con i principi ispiratori sulle politiche verso gli italiani all’estero del Governo italiano. Il cambio dei passaporti deve essere un processo spontaneo, che si basa sui valori acquisiti e non sull’inefficienza, ció non é integrazione.

Si invita, quindi, il Ministero degli Affari Esteri ad un attento calcolo, includendo il ‘feedback’, sulle conseguenze che certe decisioni possono causare. In tal ottica, l’attuale servizio ‘funzionario itinerante’, nonostante i suoi forti limiti e l’orario ristrettissimo, svolge pur sempre una funzione paliativa sul processo di perdita della cittadinanza italiana.

E’ inopportuno e totalmente controproducente, al momento, proporre una figura onoraria, quindi non pagata, per servire 16mila italiani, cosi’ come auspicato dal Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri De Mistura, in risposta all’interrogazione scritta dell’On Laura Garavini (4-17559). Soluzione riproposta, recentemente, dal Consolato di Londra con il supporto di qualche singolo individuo o sparuto gruppo alieno dalla realtá vera. Soluzione che si profila al momento come la piú penalizzante e coercitiva, vista l’impossibilitá – per legge – di questo tipo di figure, di poter svolgere servizi essenziali per una vasta utenza. Imporre ció costituirebbe un forte passo indietro rispetto l’attuale situazione, giá di per sé grave, e rappresenterebbe ragione di ulteriori proteste e disaffezione, da parte della popolazione verso le istituzioni italiane; causerebbe una rottura nel dialogo positivo che attualmente si era creato. I poteri e le funzioni attribuite attualmente a questo tipo di figure onorarie, costituiscono una mera presenza illusoria sul territorio, non sono dotati quindi di strumenti adeguati per servire in modo soddisfacente gli italiani di questa zona; creerebbe soltanto iniziali aspettative, ben presto deluse, che faranno arrabiare ulteriormente i cittadini.

Infine si vuol far presente che il vice-consolato di Bedford é gia stato chiuso nel 2008, in un’ottica di risparmio e razzionalizzazione, decisione a nostro parere anche giusta e condivisibile. Oggi qui noi stiamo discutendo su un doppio taglio, rispetto a tutte le altre realtá, irrazionale ed imponderato; un accanimento che non trova riscontro in nessuna altra simile situazione. L’attuale nodo della questione é l’eliminazione totale e radicale di servizi indispensabili ed essenziali, dati ad una delle piú importanti ed uniche Comunitá d’italiani all’estero, quella di Bedford.

Anche sé tutto questo che é successo, ci fa sentire disarmati come Comunitá e noi sappiamo che la decisione resta nelle mani del Ministero degli Affari Esteri, chiediamo rispettosamente una profonda riflessione, che porti ad una soluzione accettabile per tutti.

Distintamente Bedford 6 febbraio 2013

Luigi Reale

Coordinatore della protesta per la riapertura dei servizi consolari nell’ex-circoscrizione di Bedford

Associazione Molisana Bedfordshire

Circolo Italiano Bedford

Voce scolastica Italiana

Federazione Associazione Pensionati

Associazione Prima Generazione

Membri COMITES:

F. Manocchio (Consigliere comunale citta’ di Kempston); V. Plava; L. Lamberti; C. Policella.

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