CARO CAV. IL MIO NOME NON E’ PASQUALE…

Gli italiani, masochisti, oppure come il poveraccio scambiato per Pasquale?

“Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori”. Così è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell'EUR, a Roma. Manca: “di masochisti”. Costretti ad arrossire, ridicolizzati, schiaffeggiati da mezzo mondo, a causa delle raffinatezze di un presidente del Consiglio, oggi molti italiani sembrano desiderare il ritorno a quel periodo triste e buio della nostra storia. Hanno dimenticato? Non è possibile, giacché è trascorso troppo poco tempo. E allora? Allora c’è il gusto perverso d’essere maltrattati. Succede. Adesso Il Cavaliere promette la restituzione dell’Imu, e tutti sanno che la faccenda è un po’ come la borsa dell’acqua calda, schiacci da una parte e quella si gonfia dall’altra. Il Cavaliere ti dà i soldi da una parte (se te li dà) e te li toglie dall’altra. Tutti sanno, ma non fa niente, per qualcuno farsi maltrattare dal Cavaliere è un piacere. Ma forse no, forse gli italiani non sono masochisti. Forse sono come quel personaggio raccontato da Totò, che un energumeno aveva scambiato per un certo Pasquale, riempiendolo di schiaffi. Il malcapitato più schiaffi prendeva e più si contorceva dalle risate. Le prendeva e rideva, le prendeva e rideva, perché non era Pasquale e poi voleva proprio vedere dove lo schiaffeggiatore volesse arrivare. Ecco, molti italiani forse vogliono solo vedere dove vuole arrivare, il Cavaliere, e per questo, continuano tranquillamente a prendere schiaffoni.

Elisa Merlo

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