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Un gruppo di giovani architetti faentini realizzano "Una città  nella stanza" a favore della terza età , il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: “Sappiamo tutti che la fascia di popolazione definita della “terza età” è in continua crescita, a causa di diversi fattori, ma anche e soprattutto per il progressivo dilatarsi delle aspettative di vita. E' proprio per questo che risulta necessario un focus costante ed un impegno attivo a pensare e costruire spazi ed opportunità sempre nuove per gli anziani, ad approntare energie e risorse per arricchire di senso e promuovere in chiave positiva la loro esistenza, liberi da pregiudizi e al contrario motivati a vedere questa fascia di popolazione come destinataria di sempre maggiori interventi e stimoli”

Bologna, 26 gennaio 2013 – E' stato chiamato “Una città nella Stanza”, con riferimento alla famosa canzone di Gino Paoli “Il cielo in una stanza”, il progetto risultato vincitore di un concorso internazionale di interior design, patrocinato dall' Aipi (Associazione italiana progettisti d' interni) e giunto alla quarta edizione. Ad ottenere tale importante riconoscimento sono stati un gruppo di giovani architetti faentini, Alessandro Bucci, Nicola Montini, Gian Luca Zoli, Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto, i quali hanno realizzato un lavoro incentrato sul tema ” Progetta la nuova casa per la mia terza età”, rivolto specificamente alla creazione di uno spazio da destinare a casa di riposo all' interno di una struttura ecclesiale esistente a Milano. Come osserva Bucci, ” Di solito, soprattutto all' estero, attraverso questo tipo di concorsi individua il progetto da eseguire per recuperare fabbricati, aree o altre strutture dismesse: da noi non è sempre così. Lo sappiamo bene quanto è difficile vedere realizzate queste cose, perciò il nostro è stato più un lavoro di ricerca che può divenire disponibile per situazioni analoghe”. Prima di dar vita al lavoro vero e proprio, è stato necessario concentrarsi su diverse analisi di settore, che hanno offerto l' opportunità di evidenziare la delicata situazione di disagio e solitudine spesso vissuta dai nostri anziani. Bucci a tal proposito prosegue commentando: ” La nostra proposta ridisegna spazi contenuti, come le stanze, e li organizza come una città: con zone comuni e piazze a raffigurare il luogo pubblico di scambio e aggregazione, con vuoti lasciati per i progetti dei fruitori in mpodo da rendere il tutto più vicino al proprio ideale di casa, con unità alloggio private dove raccogliersi, dotate di giardino, una sala teatro, la cui copertura diviene orto comune”.
Luana Cinti, vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna dichiara: ” Due importanti aspetti su cui soffermarsi. Il primo riguarda l' interesse concretizzatosi in un importante progetto di interior design a favore della terza età, a dimostrazione di una certa consapevolezza in merito ai cambiamenti della società e di conseguenza alla sua composizione, in virtù della quale i diversi ambiti che la costituiscono, e i servizi ad essa rivolta, vanno diversificati e adattati in modo flessibile ed accurato, allo scopo di favorire un armonico accordo tra espressione di bisogni e risposte. Sappiamo tutti che la fascia di popolazione definita della “terza età” è in continua crescita, a causa di diversi fattori, ma anche e soprattutto per il progressivo dilatarsi delle aspettative di vita. E' proprio per questo che risulta necessario un focus costante ed un impegno attivo a pensare e costruire spazi ed opportunità sempre nuove per gli anziani, ad approntare energie e risorse per arricchire di senso e promuovere in chiave positiva la loro esistenza, liberi da pregiudizi e al contrario motivati a vedere questa fascia di popolazione come destinataria di sempre maggiori interventi e stimoli. Gli anziani vissuti non più come un peso, bensì come una imprescindibile fonte di ricchezza per la società tutta, senza dimenticare i numerosi casi nei quali essi vivono situazioni di profondo disagio economico e/o familiare, per cui necessitano di sostegno ed assistenza ad hoc. A tal riguardo, il secondo elemento riguarda proprio il gruppo di giovani architetti vincitori del concorso, i quali non hanno semplicemente messo a frutto le proprie competenze tecniche ed originalità in un progetto d'architettura che riadatta e arricchisce in maniera funzionale un ambiente già esistente, ma hanno offerto la propria collaborazione e idee a favore di un effettivo miglioramento della qualità di vita di queste persone, si sono messi alla prova nel sociale cercando di risolvere tanto le necessità immediate, quanto quelle connesse direttamente alla promozione della socialità e degli interessi personali, da incentivare e insegnare a coltivare con a disposizione gli spazi giusti”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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