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Polizia Penitenzia​ria, Frongia (Intesa Popolare): Maggiore attenzione alle problemati​che del Corpo

“L’ex numero due del sindacato Lisiapp auspica che si facciano quelle riforme che sono ferme dal 91’ “

Le Strutture detentive del paese sono affollate e come risolvere il problema? Questo sembra essere l’unico interessamento alla maggior parte del mondo politico e ai media, ma dimenticando che all’interno ci operano uomini e donne della Polizia Penitenziaria con sacrifici e disagi continui. E quanto afferma l’ex segretario generale agg. del Lisiapp Luca Frongia oggi candidato alla Camera dei Deputati nel collegio Lazio 2 con il movimento di centro destra “Intesa Popolare” . “ Il Corpo della Polizia Penitenziaria e una delle cinque Forze di Polizia e a differenza delle altre quattro , la Polizia Penitenziaria è chiamata a svolgere servizi duri all’interno delle strutture detentive con in alcuni casi disagi strutturali e di organizzazione afferma Frongia”. Comprendo lo sforzo – continua – da parte del Dap e del Dicastero della Giustizia , ma ciò non basta. La proposta che giunse dal Dipartimento di amministrazione penitenziaria alcuni mesi fa su maggiori poteri al Corpo trovava molti consensi tra le sigle sindacali ed operatori della Polizia Penitenziaria “La Polizia penitenziaria potrebbe assumere un ruolo di custodia e vigilanza anche per i condannati che scontano la loro pena con misure alternative al carcere”. Queste erano le parole di Giovanni Tamburino, attuale capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, in merito al ruolo della Polizia penitenziaria rispetto alle nuove misure alternative al carcere proposte dall’ex Governo tecnico. Tamburino sottolineava che anche in questi casi “ci sono esigenze di controllo e vigilanza e bisogna valutare se questo compito potrebbe essere svolto dalla Polizia penitenziaria o dalle forze di polizia sul territorio”. A ciò, commenta Frongia “ su questa ultima affermazione del numero uno del Dap non mi trova d’accordo. Credo – sottolinea – “che la Polizia Penitenziaria sia pronta con i suoi operatori anche a servizi alternativi ma ci voglia anche un forte intervento in favore della stessa o quanto meno una condivisione delle problematiche che affliggono i poliziotti penitenziari a cominciare nel riconoscere gli episodi di suicidi come riconducibili ad una serio disagio che il personale vive sulla propria pelle”. Inoltre – continua l’ex leader Lisiapp – ci vorrebbe anche una forte presa di posizione su episodi di aggressione e violenza ai danni di chi opera all’interno delle strutture come la proposta che avanzerò nei prossimi giorni come candidato di un movimento politico sensibile alle tematiche del Corpo – in caso di episodi di aggressione l’Amministrazione si debba schierare parte civile ed offesa al fianco dell’operatore – cosa che oggi non accade e tra l’altro lasciato solo il poliziotto. Come dire oltre il danno anche la beffa. In ultimo – auspico che venga ripreso il cammino parlamentare sulla riforma del Corpo oltre che una vera ristrutturazione intesa come istituzione del dipartimento della Polizia penitenziaria e un capo della Polizia penitenziaria proveniente dai ranghi del Corpo come accade per altre forze di polizia”. “Piccoli passi – conclude Frongia – sono stati fatti in questi anni , ma ciò non basta, ci vuole una vera ed esclusiva posizione di merito sulle problematiche di tutte le donne e uomini della Polizia penitenziaria”.

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