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Lo studioso Roberto Caprara presenta in Puglia il suo “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra”

Nino Bellinvia

Sarà pubblicamente presentato martedì 29 gennaio (ore 18.00), presso il Teatro Comunale di Massafra (Taranto), nel corso di una attesa grande festa dell'alta cultura e dell'orgoglio dell'identità massafrese, il primo (pag. 550) dei due volumi del “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra” (e dei dialetti dei comuni dell'area omogenea di Crispiano, Statte, Palagiano, Mottola, Palagianello e Castellaneta) di Roberto Caprara.
I primi ad intervenire saranno il sindaco Martino Tamburrano e l’assessore alla Cultura Antonio Cerbino. Dopo un intervento di Antonio Dellisanti Editore (al quale si deve questa pregevole opera stampata presso La Tecnografica di Piergianni Ardito), interverrà l’autore, lo studioso Roberto Caprara.
Una civiltà ricca di valori ci è tramandata dalla storia della lingua e traspare dai lemmi di questo dizionario, che, prima di essere un'opera di alta cultura (come ci ha detto lo stesso autore), è da considerare un atto d'amore verso la nostra piccola Patria ed un'occasione per una collettiva cerimonia di orgoglio di appartenenza.
Da evidenziare poi, essendo “una civiltà” il prodotto finale di componenti diverse, con la “parola” (il libro) la serata riunirà, per ricomporre insieme la visione di un passato che a molti potrà sembrare lontano nel tempo (ma non lo è): arti visive (da ammirare la scenografia di Nicola Andreace, autore anche della copertina del dizionario, della grafica, dell’invito e delle opere in bianco e nero che accompagnano l’opera), musica (un preludio musicale a cura dell’artista Antonello Tannoia, direttore tra l’altro del Festival Internazionale della Fisarmonica Città di Massafra Terra delle Gravine) e danza etnica (con Angelica Cardone da più parti indicata come la “nuova regina della pizzica”).
Coordina e presenta la giornalista Nicla Pastore.
Un evento molto atteso.
Come potrebbe non esserlo? Il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle e che è l’inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. Pier Paolo Pasolini scrisse che “Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”.
Eppure, e può sembrare impossibile, ogni 14 giorni scompare una lingua locale, portando dietro di sé tradizioni, storia, cultura.
Ed è proprio per ricordare l'importanza culturale e storica dei dialetti e per intraprendere azioni concrete per salvaguardarli, nei giorni scorsi, esattamente il 17 gennaio, l'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia (UNPLI), ha istituito la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”.
Importanza culturale del dialetto che a Massafra non potrà mai andare perduta. E ce ne dà convinzione proprio il prof. Roberto Caprara con la presentazione di questo volume che, e possiamo ben affermarlo, non è un semplice vocabolario bilingue, che contiene i vocaboli dialettali, sia pure arricchiti della loro etimologia, e le corrispondenti voci italiane, ma è un libro ampio e complesso nel quale il lettore potrà trovare uno spaccato della plurimillenaria civiltà del territorio.
Quasi tutte le voci, infatti, sono illustrate da proverbi e modi di dire, nei quali si è raccolta la sapienza popolare nei secoli, e da versi di poeti dialettali, dall'Ottocento ai giorni nostri, attraverso i quali si è trasmessa, come dice lo stesso Caprara, “la ricchezza del nostro linguaggio materno”.
Dobbiamo anche aggiungere che molti lemmi sono ampi capitoli di storia e di cultura, cultura che per il nostro territorio è stata fondamentalmente contadina ed artigianale e che oggi è quasi completamente scomparsa, sotto l'urto di modelli culturali alieni che hanno battuto in breccia tradizioni secolari proponendo come unico valore il denaro, comunque guadagnato, ed un consumismo sfrenato, in conseguenza di un liberismo senza regole che ha portato all'attuale crisi che, prima ancora che crisi economica, è crisi di valori.
Studioso ed archeologo di grande professionalità, lo ricordiamo ai nostri lettori, Roberto Caprara è nato a Massafra da famiglia massafrese di sei secoli, ed è da tutti molto amato ed apprezzato per la sua disponibilità e visione culturale a 360 gradi. Si è laureato in linguistica presso l’Università a Bari e la sua tesi, immaginate un poco, ebbe ad argomento il dialetto massafrese, ed il suo primo vocabolario del dialetto venne pubblicato nell’Annuario dell’Università di Bari del 1955.
 Lo stesso Caprara ben ricorda di aver avuto a maestri personaggi del calibro di Giovanni Nencioni, poi presidente dell'Accademia della Crusca, e Giovanni Alessio, autore con Carlo Battisti del “Dizionario Etimologico Italiano”.
Nella consuetudine con questi Maestri e con la loro disciplina sono le radici del Dizionario Etimologico del Dialetto parlato a Massafra.
Ma ecco qualche altra brevissima nota che riguarda il prof. Caprara. Alla morte di padre Luigi Abatangelo, l'iniziatore dello studio scientifico del rupestre in Italia, decise di continuarne l'opera e s’iscrisse al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, dove ebbe come grande maestro di epigrafia padre Antonio Ferrua.
Da oltre cinquant'anni, Roberto Caprara studia il rupestre in Italia centro-meridionale, Sardegna, Sicilia, Grecia, Cappadocia (Turchia) ed ha pubblicato otto volumi ed una settantina di articoli su riviste e in congressi, affermando che non esiste una “civilta rupestre”, ma che quello rupestre è solo un modo di abitare comune a molte grandi civiltà, tesi oggi accettata dalla massima parte della comunità scientifica.
Ha insegnato dapprima Latino e Greco nei Licei “Tito Livio” di Martina Franca, “Archita” di Taranto e “Michelangiolo” di Firenze, poi Archeologia Medievale nell'Universita di Sassari. Per la ricerca storica, nel 2008, ha accettato soltanto il premio “Umanesimo della Pietra” di Martina Franca. Ma non è solo questo il premio che gli è stato assegnato per la validità der suoi studi.
Per informazioni o richiesta di copie rivolgersi ad Antonio Dellisanti Editore – Tel. Fax (+39) 099.880.57.61; e-mail: info@antoniodellisantieditore.it. Nella foto la pregevole copertina del dizionario creata dall’artista Nicola Andreace.

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