Ieri sera, ho ascoltato la fine dell’intervista a Mario Monti su LA7, condotta da Lilly Gruber e, mi par di non aver recepito nulla di particolarmente sostanzioso, al di là dei limiti delle candidabilità e del… curriculum che i candidati hanno con la giustizia, realtà anche quest’ultima piuttosto fumosa ed, a mio avviso, eludibile con le stesse armi adoperate dal predecessore di Monti.
Esprimere una valutazione su quanto ha detto Monti in detta intervista è particolarmente difficile non solo perché a volte si può parlare senza dire niente, magari prendendo i discorsi alla larga in modo che ci possa stare dentro tutto ed il contrario di tutto con riferimento a ciò che potrebbe riservare il dopo elezioni, ma anche perché non ho recepito in Monti una necessaria presa di posizione verso una più equa distribuzione della ricchezza, realtà rispetto alla quale non è per nulla scontato che non ci sia una ribellione civile a breve. E gli ingredienti perché ciò avvenga, ci sono tutti (le esternazioni di Di Pietro, per quel poco che possono valere come consistenza elettorale, peraltro supportate da tante verità che non sono mai state smentite, docent !)
Insomma, se non fosse per la diversa statura politica che caratterizza Monti rispetto al suo predecessore (e non è stato certamente uno sforzo differenziarsi in questo) io penso che, posto che una differenza esista, essa potrebbe esserci solo sotto l’aspetto formale: uno va a tavola con le mani sporche, l’altro invece in maniera diversa non essendo stato commerciante…
Ciò che mi preoccupa, e non poco !!!, è quella “ibrida” alleanza di Monti con i vari Casini e Fini, personaggi questi ultimi, specie Casini, che non hanno sicuramente offerto agli Italiani un’immagine di una certa trasparenza ed affidabilità, dimostrando invece di badare più alle loro nicchie politiche rispetto ai veri problemi, sempre pronti, ad assumere (specie Casini) le forme che assume un liquido a seconda del contenitore su cui viene versato…
Detto questo, mi pare evidente, che il prossimo quadro politico, che vedrà quasi certamente Bersani contro Monti o viceversa, non sarà all’insegna della…concordia politica, ma si prospetterà sin da domani in una nuova edizione, questa volta di un berlusconismo di maniera, formalmente più corretto rispetto a quello di…avanspettacolo che abbiamo sopportano per quasi un ventennio, e con grosse gatte da pelare da parte di Bersani, il quale, dato per favorito alle prossime elezioni, dovrà vedersela nuovamente con coloro che hanno servito e riverito Berlusconi fino al momento in cui hanno ritenuto che non potevano più continuare e dovevano mettersi in proprio…mi risulta infatti difficile pensare che lo abbiano fatto per me o per gli Italiani.
C’è da sperare che nei 50 giorni circa che rimangono ancora alle elezioni, per il favorito Bersani non si ingenerino ostacoli (cosa che ora come ora temo molto) e che, alla fin fine, dovessimo trovarci in una situazione politica di un.. berlusconi bis.
Insomma, se si cambia la musica lasciando gli stessi suonatori, il pentagramma del canto liturgico (non scelto a caso, ma per buoni intenditori) “Io, credo, risorgerò…” sarà sempre lo stesso, ma non si potrà vivere su questa terra continuamente nella speranza della resurrezione dell’Al di là…
Per cui, ahimè, non vedo qualcosa di diverso da una forte ribellione civile. Che non potrà non esserci, ove il quadro politico dovesse essere quello di prima.
ARNALDO DE PORTI