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40 anni della Tangenziale "privata" di Napoli

C'è stato ben poco da festeggiare, nell'anno che sta per finire, per
gli automobilisti napoletani, costretti peraltro da quarant'anni a
pagare un iniquo pedaggio per transitare su un'arteria urbana, dove
sovente si è costretti a camminare a passo d'uomo, chiamata
“Tangenziale”, impropriamente alla luce del dato che si tratta di una
strada che non “tange” bensì “taglia” il capoluogo partenopeo, creando
ulteriori intralci al traffico a diverse uscite dei caselli cittadini
anche per la mancanza di parcheggi di destinazione. Gli unici che
possono brindare, ancora una volta, sono i vertici di una società
privata, che attualmente vede come principale azionista la famiglia
Benetton di Treviso, e che dal 1972 riscuote un pedaggio dagli
automobilisti napoletani, la maggior parte dei quali quotidianamente
sono costretti, in mancanza di valide alternative, ad utilizzarla per
raggiungere il posto di lavoro. Questo collegamento est-ovest, che va
da Capodichino a Pozzuoli, lungo un tracciato di poco più di 20 km, fu
realizzato tra gli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta, senza
una lira di contributo da parte dello Stato e degli Enti locali. Da qui
la convenzione con l'ANAS, rinnovata poi fino al 2.037, alla scadenza
nel 2001 dei primi 33 anni della gestione affidata alla società
privata. Nel corso di questi anni il pedaggio è lievitato dalle
iniziali 150 lire per asse, quando fu inaugurata nel 1972, agli attuali
? 0,90 per le vetture a due assi, con una lievitazione del 600%. E per
il 2013 si paventa un ulteriore aumento di 5 centesimi con la
possibilità che già nel 2014 si possa raggiungere il traguardo della
cifra tonda di 1 euro per ogni passaggio di veicolo a due assi. Fare i
conti di quanto incassa la società è abbastanza semplice. Con un flusso
di traffico giornaliero. di circa 270.000 transiti medi, così come
riportato sul sito internet della società, pari dunque a circa 98,5
milioni di transiti all'anno, gli introiti per il solo pedaggio si
attestano poco al di sotto degli 89 milioni di euro all'anno. A questa
cifra bisogna poi sommare gli introiti derivanti dagli altri ricavi
operativi – royalties, aree di servizio, fitti attivi, concessione
suoli, ecc.-, che nell'ultimo bilancio pubblicato del 2010, sono
quantificati in poco più di 5 milioni di euro all'anno. A questo punto
un ulteriore aumento di 5 centesimi porterebbe nelle casse della S.p.A.
quasi 5 milioni di euro in più per il solo 2013, con un incremento
della spesa media per ogni automobilista, considerando solo due
transiti giornalieri, di circa 37 euro all'anno. Da qui la richiesta
pressante di restituire questa importante arteria all'uso pubblico
gratuito, a partire dai caselli del centro cittadino, risolvendo una
volta e per sempre la convenzione ed affidandone la gestione ad una
società a prevalente capitale pubblico da costituire con la
partecipazione della Regione Campania, della Provincia di Napoli e dei
Comuni attraversati.

Gennaro Capodanno – Napoli
genarocapodanno@gmail.com

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