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IL PUNTO 430 – con gli auguri!

IL PONTE DI NATALE (E NON SOLO…)
Qualche lettore – soprattutto questa settimana – avrebbe dato per scontato un mio nuovo commento sulle vorticose piroette di Berlusconi, il tormentone sul Monti candidato, la nscita delle multiformi anime del PDL…insomma un commento all'attualità. Ci rinuncio, anche perchè è già successo due settimane fa che quando i lettori hanno letto il mio scritto era già superato dalla realtà politica che ogni giorno – e ormai quasi ogni ora – consuma sè stessa a ritmi di “ultime notizie”. Se siete arrivati a leggere fin qui, invece, fermatevi un attimo, rilassatevi e continuate a riflettere più tranquillamente con me.
E' quasi Natale e se da un certo punto di vista questa parola ci ricorda anni lontani – gli unici natali veri, da bambini, poi tutto si è disgregato – questa data in fondo rappresenta anche l’opportunità di una riflessione più pacata sul passaggio tra l'uomo vecchio e l'uomo nuovo, la nascita e il rinnovo, ma può anche diventare una riflessione “politica” sul nostro futuro ma inteso come metodo, fuori dall’attualità.
Uno come me che è uscito dalla prima fila, che ha lasciato il Parlamento per fare il sindaco sinceramente solo per “missione”, che vive con tristezza lo sfascio del proprio partito e in fondo anche il fallimento generazionale di una intera classe politica riflette – soprattutto quando arriva Natale – su cosa resterà dell'impegno di una vita e scopre sempre più chiaramente che la cosa più importante non è solo l'impegno quotidiano ma trovare uno spunto, un'idea da lasciare per il “poi”. Forse può esserla cercare di sforzarsi per essere un “ponte”. Il ponte, la staffetta (ci ho scritto sopra un libro) ma non solo temporale tra generazioni ma per puntare ad amalgamare, a far stare insieme, a creare più condivisione e solidarietà. Tutto ciò soprattutto oggi, in questo momento convulso e spesso irrazionale o contraddittorio della politica. Non posso farlo – non avendo un ruolo decisionale – se non tenendo quello del suggeritore ai miei lettori (che sono tanti) perché un po’ tutti si diventi “ponte” tra schieramenti politici che si scontrano (e lo faranno anche di più nei prossimi tre mesi) uno contro l'altro in una visione sempre più assurda del futuro. Qualcuno direbbe “inciucio”, io la chiamo corresponsabilità e mi viene in mente Simon Perez quando – incontrandolo nel suo ufficio una volta in Israele alla fine di una settimana dove tutti (a cominciare da Arafat) davano la colpa agli altri per le guerriglie in orso – mi disse “Anche noi abbiamo delle colpe…”.
Invano qualche mese fa – nel piccolo della mia città – cercavo di spiegare (inascoltato, perfino irriso da qualcuno) che non si può più pensare al futuro in una amministrazione in cui un pezzo del già ridotto mondo politico di città si schiera “contro” l'altro, in un dualismo destra-sinistra che ha fatto il suo tempo. Divisioni ideologiche che avevano semso una volta, ora non più pur rispettando le singole opinioni individuali. Chi ha fatto esperienza in politica e nell'amministrazione deve oggi lavorare non per “vincere” e schiacciare un avversario ma per tentare di costruire questo “ponte” lottando contro la disgregazione e i toni esasperati.
Detto da uno come me che per decenni ha fatto una politica anche urlata significa prendere atto dei cambiamenti, delle proprie responsabilità ma soprattutto delle nuove necessità delle persone “normali” che, complice la crisi, hanno infatti rotto i contatti con la “politica” perchè non se ne sentono più rappresentati. Come in futuro – vista la situazione economica – un sindaco potrà reggere solo con il massimo della copertura interpartitica e di inter-schieramento, così a livello nazionale credo che le vicende di queste settimane sottolineano come sia logoro e superato il modello di un Berlusconi che si schiera “contro” la sinistra e – ovviamente – l'esatto contrario. Abbiamo bisogno di ben altro oggi in Italia, ovvero di qualcuno che sappia costruire, far convergere, smussare i toni per affrontare la crisi con equità.
Sabato ero ad un convegno della CGIL e il loro segretario regionale diceva alcune cose verissime sulla equità fiscale e sui sacrifici da fare (altre meno, ma non è questo il punto). Ora, se non siamo capaci di “costruire un ponte” tra gli schieramenti, valutare priorità e modi di intendersi, se siamo capaci solo di far politica come attacco all’avversario di turno stiamo sciupando tempo, anzi, ne portiamo responsabilità. Questo ultimo numero de IL PUNTO del 2012 vorrebbe allora essere un invito a riflettere su queste cose, ad una società locale e nazionale che non può più reggersi sullo scontro continuo e quotidiano perché se le mie energie di sindaco vengono esaurite per rintuzzare le polemiche perdo tempo, se non riesco a risparmiare risorse davanti ad una situazione sociale sempre più pesante fallisco il mio ruolo… ma questo vale nel piccolo come a livello nazionale ed internazionale dove i modelli di sviluppo vanno ripensati seriamente, a cominciare dal consumo ambientale e dall’economia.
Questo anche perché non si può continuare all'infinito a trascinare pesi morti (vedi la burocrazia) e a non avere il coraggio di progettare il futuro a lungo termine, proponendo alternative e modelli di sviluppo credibili. Se non si ha il coraggio di provarlo non credo che ne verremo fuori. Per farlo seriamente prima di tutto dobbiamo però ritornare a pensare e non solo a scontrarci e a urlare, trovando occasioni e tempo di confrontarsi con più serenità. Dobbiamo almeno provarci tutti e questo è il mio augurio per un anno ancora più difficile che sta per cominciare.
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AUTOSOSPENSIONE DAL PDL: I COMMENTI.
Ho ricevuto diverse centinaia di mail in risposta al mio IL PUNTO della scorsa settimana in cui annunciavo la mia auto-sospensione dal PDL e chiedevo qualche commento ai lettori. La situazione politica evolve quotidianamente a ritmo incalzante e quindi ognuna di esse va inserita nell'attimo in cui viene espressa, ma è interessantisimo – bisognerebbe farne un “instant-book” – cercare di capire cosa pensi la gente di questo confuso momento politico. Va detto subito che le risposte non possono avere valore statistico perché il campione non è selezionato, ma sono comunque indicative almeno di qualche tendenza. Come mi aspettavo, la stragrande maggioranza dei commenti condivide la mia scelta e solo una ben piccola minoranza difende Berlusconi, ma – ringraziando per le attestazioni di stima che molti mi hanno scritto – emergono altri aspetti politici interessanti.
Il primo è che molti lettori che si dicono delusi dal PDL (e dalla Lega) scrivono che avrebbero votato Renzi se fosse stato il candidato PD alle politiche e che probabilmente non voteranno più nessuno non vedendo nulla di buono né a destra nè a sinistra. Statisticamente questa realtà di “non voto” espressa alcuni mesi prima del turno elettorale in realtà scende sempre avvicinandosi alle elezioni, ma certamente parte questa volta da numeri molto alti soprattutto nel campo del centro-destra.
Il secondo elemento è la forte la critica a Monti e quindi – se prendiamo per buono questo dato – Berlusconi guadagnerebbe voti con un suo posizionamento “duro” contro il governo. Contraddittorio però che – quando lo stesso Berlusconi ha accennato alla possibilità di un Monti leader dei moderati – siano cominciate ad arrivare molte mail favorevoli a questa soluzione.
Molti lettori sono ex-AN ed emerge un vero e proprio astio contro Gianfranco Fini, “colpevole” non tanto di aver lasciato il PDL quanto di aver scelto l’unificazione con Berlusconi, mentre non sembra godere di molte simpatie l’ipotesi di uno “spacchettamento” del PDL (ma il dato si riferisce a prima dei meeting romani di stamane) .
Tutto ciò solo per piccolo resoconto ai lettori (ho tenuto comunque copia della mail) contento però di aver ricevuto questi tantissimi commenti che credo spontanei e sinceri, a testimonianza di una grande opportunità di dialogo e discussione all’interno del PDL che non può e non deve essere repressa e che – con primarie bene organizzate – avrebbero potuto trovare un loro spazio propositivo e costruttivo.
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ASL DEL VCO, FACCIAMO DUE CONTI…
Quella che segue qualcuno in Ossola la leggerà forse come una provocazione e invece vuole essere solo un ragionamento sereno a proposito del “Punto Nascite” di Domodossola che in una ASL finanziariamente in crisi come la nostra costa poco meno di 2 milioni di euro l’anno. Se fosse chiuso e si provvedesse a dotare l’area ossolana di una serie di servizi sostitutivi per il trasporto e le eventuali emergenze delle partorienti (per un costo di circa 600.000 euro/anno) concentrando a Verbania tutto il dipartimento materno infantile si risparmierebbero almeno circa 1,2 – 1,3 milioni di euro aumentando tra l’altro in modo notevole gli standard di sicurezza, oltre che ad osservare le leggi e le indicazioni dell’ Organizzazione mondiale della sanità. Ma il mio ragionamento è legato al fatto che un altro aspetto in crisi della nostra ASL è quello dell'assistenza agli anziani con la drammatica crisi di moltissime famiglie che non riescono più a far ricoverare i congiunti per mancanza di letti o impossibilitati a coprire la differenza delle rette.
Un ricovero di anziano tendenzialmente poco autosufficiente costa mediamente 2.800 euro al mese dei quali in media il 60% carico di ASL e servizi sociali, il resto coperto dai famigliari o con la pensione del ricoverato. Ne viene – la matematica non è un opinione – che chiudendo il “Punto Nascite” di Domo si potrebbero recuperare i fondi per circa 70 posti letto in più per anziani convenzionati (o quasi 50 a totale carico pubblico), in una provincia dove i 520 posti oggi disponibili sono drammaticamente tutti occupati e le liste di attesa lunghissime. Aggiungo che sarebbe corretto privilegiare in primo luogo i ricoveri proprio nelle Case di riposo dell’Ossola. Scorretto invece che l’ASL – chiudendo il punto nascite – fosse obbligata ad imputare i risparmi solo a riduzione del deficit. Allo stesso modo bisogna chiarirsi se arriverà Emodinamica a Domodossola perchè è impensabile che il nuovo servizio sia addebitato ai conti generali dell'ASL. Se la regione instituirà questo servizio deve concedere anche i fondi per mantenerlo o si rischia di farlo fallire in partenza. Sarebbe bello che su questi aspetti, anziché polemizzare, si aprisse un dibattito serio e poco demagogico…
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Per Natale perché non ti regali o regali a qualcuno “INVERNA” il mio nuovo libro che mi sembra incontri un buon successo? Esperienze politiche e prospettive per il futuro di tutti, richiamando nel titolo il nome di uno dei venti di quel Lago Maggiore che fa da sfondo a molte pagine del libro.
“INVERNA” può essermi richiesto direttamente (marco.zacchera@libero.it) dando il proprio indirizzo oppure richiesto via web o in qualsiasi libreria, citando il codice del volume che è: ISBN 978-88-7245-280-6 . Chi vuole una copia autografa e/o dedicata può passare a ritirarla presso il municipio di Verbania .
SE QUALCHE LETTORE DE “IL PUNTO” VUOLE ORGANIZZARE UNA PRESENTAZIONE DEL VOLUME NELLA PROPRIA CITTA’ PUO’ CONTATTARMI PERSONALMENTE
Il prezzo di copertina è di 18 euro, il ricavato sarà devoluto – come già in passato – al FONDO VERBANIA CENTER attivo presso la Fondazione Comunitaria del VCO e specificatamente per finanziare una iniziativa umanitaria in Mozambico.
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A TUTTI BUON NATALE E AUGURI PER IL 2013, CI SENTIAMO ALL'INIZIO DELL' ANNO PROSSIMO MENTRE – TRA NATALE E CAPODANNO – VI MANDERO' I L RESOCONTO 2012 DEL FONDO “VERBANIA CENTER”…
marco zacchera

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