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Una carovana di macchine per gli Stati Uniti d’Europa

di Rainero Schembri
Immaginiamo una Carovana di almeno 27 macchine (ognuna con la bandiera di uno dei Paesi dell’Unione Europea e tutte con la bandiera dell’Europa), che partendo da Roma (dove è nata la Comunità Economica Europea) attraversa alcuni Paesi prima di approdare, dopo una settimana, a Strasburgo per chiedere di fronte al Parlamento Europeo la nascita degli Stati Uniti d’Europa, l’elezione diretta di un Presidente Europeo e l’affermazione di un’Europa più solidale e a dimensione d’uomo. L’impatto mediatico sarebbe sicuramente notevole.

Questa marcia per l’Europa potrebbe dare una spinta decisiva dal basso per costringere i governanti europei a procedere velocemente verso l’unificazione politica, un traguardo non più procrastinabile. In un mondo fatto da colossi come gli Stati Uniti, la Cina, l’India, la Russia, dovrebbe essere evidente a tutti che singoli Paesi dell’Europa, se non vogliono soccombere definitivamente, dovranno per forza avviarsi verso un’Unione politica.

Un piccolo esperimento del genere già è stato fatto nel 1996 da un gruppo di europeisti aderenti al ‘Progetto Europeo Carlomagno’, dal nome del grande Imperatore che nell’ottavo secolo ha dedicato tutta la sua vita alla riunificazione dei popoli d’Europa. In quella circostanza si è cercato, nell’arco di quattro anni, di incontrare le popolazioni residenti ai confini estremi del Continente europeo (anche se non appartenenti all’Unione Europea): Portopalo di Capo Passero in Sicilia (estremo confine meridionale); Capo Nord in Norvegia (estremo confine settentrionale): Cabo da Roca in Portogallo (estremità occidentale); Perm, ultima città della Russia europea (estremità orientale).

In tutte queste tappe sono state raccolte all’interno di un cilindro delle testimonianze (fiori, disegni, terra) dei vari posti visitati e simbolicamente unite in un unico contenitore chiamato Europa. Ma la cosa più interessante è stata la grande adesione che la piccola delegazione ha potuto registrare ovunque si fosse spostata e ovunque avesse espresso la necessità di arrivare alla Costituzione degli Stati Uniti d’Europa.

E’ possibile ripetere oggi questa esperienza in grande? SI, e probabilmente troverebbe anche un ascolto maggiore a livello politico. Ormai sono diversi i politici che si mostrano sensibili a quest’argomento e disposti a impegnarsi. Che fare? In fondo è sufficiente che un gruppo di persone, un’associazione o un movimento si faccia carico di organizzare quest’iniziativa. In sostanza, al piacere di un viaggio culturale si abbinerebbe un grande ideale: la nascita di un’Europa veramente unita.

www.euronews.org è disponibile a raccogliere eventuali adesioni o interessamenti. Saranno poi i partecipanti a questa missione europea a prendere tutte le decisioni organizzative.


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